Roma, 2 Mar 2025 - Una polmonite bilaterale, su organi già toccati da diverse complicazioni croniche, alcune di vecchia data, per di più su un paziente 88enne: questo il quadro clinico generale di papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico “A. Gemelli” di Roma.
Si respira un'atmosfera particolarmente dimessa oggi al policlinico Agostino Gemelli, dove il Papa si trova ricoverato al decimo piano. Complice il Giubileo stesso del Gemelli, con il pellegrinaggio e il passaggio della Porta santa di circa 4000 tra sanitari e familiari del personale dell'ospedale a San Pietro, e la giornata semi lavorativa del sabato, con tanti ambulatori e uffici chiusi in ospedale, l'atmosfera è sotto tono rispetto al tran tran dei giorni feriali. Oggi non si tengono messe nella cappella della hall, la San Giovanni Paolo II. Continuano comunque anche sotto la pioggia momenti di preghiera sotto la statua di Wojtyla che domina il piazzale esterno dove oggi si è presentato anche un artista messicano che ha mostrato un grande murale raffigurante Papa Francesco. Aumentano anche letterine e disegni per il Pontefice argentino. A “vegliare” sul Pontefice sono sempre i gendarmi, presenti con il solito dispositivo a guardia della riservatezza della degenza del Pontefice.
"Le condizioni cliniche del Santo Padre sono rimaste stabili. Ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi". Così il bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco, diffuso questa sera. "Il Santo Padre è apiretico e non mostra leucocitosi".
Papa Francesco è "sempre vigile e orientato. Nel pomeriggio ha ricevuto l’Eucarestia, quindi si è dedicato alla preghiera. La prognosi rimane riservata".
"La notte è stata tranquilla, il Papa riposa ancora". Lo riferisce il bollettino vaticano sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale.
Il Pontefice, hanno fatto sapere, è apiretico e non mostra leucocitosi. I parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili; ha continuato ad alimentarsi e ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente. Non ha presentato episodi di broncospasmo. E' sempre vigile ed orientato. Ieri pomeriggio ha ricevuto l'Eucarestia, quindi si è dedicato alla preghiera. La prognosi rimane riservata.
Ieri i fedeli si sono presentati davanti al Gemelli nonostante la leggera, ma pressoché costante, pioggia che da questa mattina cade su Roma. Come ogni giorno, da quando Papa Francesco è ricoverato, i fedeli non rinunciano a un momento di preghiera per lui sotto la statua di Wojtyla, dove continuano anche a lasciare piccoli omaggi e messaggi. “Mi fermo sempre a pregare, per lui e per tutti quelli che soffrono - dice Ilaria, operatrice che lavora in questo Policlinico -, Bergoglio deve essere forte. La cosa che più mi rattrista è la sofferenza, che nessuno dovrebbe patire” aggiunge, mentre sistema ai piedi della statua un rosario e una farfalla di colore rosa che ha realizzato all'uncinetto.
La crisi di ieri del Papa ha certamente compromesso il quadro di recupero che faticosamente si era innescato negli ultimi giorni, “allungando i tempi per le dimissioni”. In una situazione come questa, con un quadro clinico simile, per poter sciogliere la prognosi potrebbe servire almeno una settimana e un paio di mesi per il pieno recupero respiratorio. A spiegare quale può essere il percorso futuro, se tutto dovesse procedere per il meglio, in un paziente nelle condizioni del Papa, è Stefano Nardini, ex presidente della Società italiana di Pneumologia. “I tempi si allungano per il ricovero, in questa situazione è utile una ventilazione non invasiva con una mascherina con ossigeno e pressione aumentata. Ma - ha aggiunto Nardini - potrebbe servire minino una settimana per sciogliere la prognosi. Una volta sciolta bisognerà poi decidere un percorso terapeutico e allora saranno più chiari i tempi per una eventuale dimissione. Ma per tornare nelle condizioni di pieno recupero respiratorio serviranno almeno un paio di mesi”.
“È un grande dono per tutti noi poter celebrare oggi l'Eucaristia nella Basilica diSan Pietro, il centro e il cuore della cristianità. Il nostro pensiero va in primo luogo al Santo Padre Francesco che pensavamo di poter incontrare questa mattina in Aula Paolo VI per la catechesi giubilare, ma ci ha sorpreso venendo lui da noi al Policlinico Gemelli. Il nostro pensiero va in primo luogo a lui e la nostra preghiera si innalza in forma ancora più intensa dalla sede del successore di Pietro, perché Papa Francesco possa riprendersi pienamente e in tempi brevi” ha detto monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, nell'omelia della messa celebrata nella basilica di San Pietro per il Giubileo della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”.
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