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Consiglio Sardegna – Dl. 40 (Giunta): approvato l’articolo 2. Il Consiglio si riunisce domani mercoledì 5 marzo alle 15.30.

Cagliari, 4 Mar 2025 - La seduta del Consiglio regionale della Sardegna è stata aperta dal presidente Piero Comandini. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito l’esame del primo punto all’ordine del giorno: il disegno di legge 40 “Disposizioni urgenti di adeguamento dell'assetto organizzativo ed istituzionale del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24” con l’esame dell’art. 2 e dei relativi emendamenti.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu che ha chiesto una sospensiva del provvedimento: «Il testo è profondamente cambiato rispetto a quello licenziato dalla Commissione – ha detto Truzzu – sindacati e ordini dei medici non si sono potuti esprimere sulle novità presentate dalla Giunta e chiedono di essere sentiti prima che il Consiglio si pronunci su questa importante riforma. Per questo chiediamo il rinvio del provvedimento in Commissione e l’avvio di un nuovo ciclo di audizioni dei portatori di interesse».

Richiesta di sospensiva sostenuta anche dal consigliere di Sardegna al Centro Venti/20 Antonello Peru: «Alla luce degli emendamenti presentati dalla Giunta è necessario sentire sindacati, ordine dei medici e Anci» e dal consigliere Alessandro Sorgia (Misto): «Parliamo di democrazia rappresentativa ma non applichiamo questo principio. Non stiamo facendo una bella figura».

Viste le richieste della minoranza, il capogruppo del Pd Roberto Deriu ha chiesto e ottenuto una sospensione della seduta di 15 minuti per una riunione dei gruppi di maggioranza.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Comandini ha messo in votazione la richiesta di sospensiva presentata dal capogruppo di FdI Paolo Truzzu che è stata respinta.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art.2 del DdL n.40. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Comandini ha dato la parola al consigliere di FdI Fausto Piga: «In questi giorni la stampa ha parlato di settimana decisiva per la sanità sarda – ha detto Piga – sono perplesso: per chi sarebbe decisiva? Per i cittadini? Non credo.

Ha quindi preso la parola la consigliera Alice Aroni (Misto) che ha ribadito il giudizio negativo sulla riforma espresso durante la discussione generale: «La precedente riforma non è stata abolita ci sono solo norme interpretative – ha detto Aroni – secondo chi ha elaborato il testo, serve stabilire, per esempio, se ci sia la necessità di potenziare la sanità territoriale. Stessa cosa per individuare le strutture utili e quelle non utili. Dite con chiarezza quali sono gli ospedali che volete chiudere».

Giudizio negativo anche da Stefano Tunis (Sardegna al Centro Venti/20): «Emerge da questo provvedimento la volontà di un potenziamento della sanità nei territori ma la peculiarità territoriale della Sardegna impone una sensibilità politica per comunicare le scelte che voi non avete. Avete deciso invece di non ascoltare nessuno. Vi state infilando in un fallimento. Il ruolo più difficile spetterà però a chi vi dovrà tutelare».

Per Angelo Cocciu (Forza Italia) «il testo oggi in discussione è stato stravolto dagli emendamenti della Giunta. Modifiche sulle quali non avete ascoltato nessuno. Riflettete su quanto state facendo. Sarebbe opportuno tornare in commissione per sentire i portatori di interesse, soprattutto i medici che sono la parte più importante del sistema. Non capiamo perché vi siate intestarditi. Il vostro principale obiettivo è rimuovere i direttori generali delle Asl». 

Anche per Cristina Usai (FdI) la riforma non produrrà effetti utili per il miglioramento del sistema sanitario: «Ci sono buoni propositi che imporrebbero però una fase di ascolto. Il testo licenziato dalla commissione è stato stravolto. Sarebbe opportuno avviare un nuovo ciclo di audizioni ma voi sembrate sordi a questa richiesta. Fermatevi finché siete in tempo».

Sulla stessa linea Corrado Meloni (FdI): «L’art. 2 è una norma di interpretazione autentica, anche l’emendamento sostitutivo della Giunta va in questa direzione. Come opposizione abbiamo cercato di dare un contributo ma non ci avete ascoltato – ha rimarcato Meloni – avete ignorato anche i contributi e i suggerimenti dei portatori d’interesse”.

Per Piero Maieli (Forza Italia): «La legge che è passata in commissione era un’altra cosa. Non dobbiamo prenderci in giro né ignorare chi sta fuori da quest’Aula, medici, infermieri, oss, sindacati. Chi vuole questa legge? Se vogliamo davvero una riforma si riparta dalla commissione con le audizioni su un testo definitivo. Altrimenti fornite i nomi dei nuovi commissari e finiamola qui».

Critico anche Stefano Schirru (Alleanza Sardegna): «Il testo non contiene indicazioni per migliorare la situazione della sanità sarda. Il Consiglio regionale ha legiferato in passato su alcuni provvedimenti, come lo screening prenatale o il registro tumori, ma non sono mai stati attuati. Se ci sono storture si possono correggere ma in questa legge c’è poco. E’ un provvedimento che mira solo allo spoil system. Ai nostri malati non interessa chi andrà a governare le Asl».

Franco Mula (Fdi): «Gli emendamenti presentati dalla Giunta servono solo a cassare i nostri emendamenti. Non si spiegano alcuni passaggi inseriti negli emendamenti della Giunta. Sarebbe meglio chiarirli, sono scritti in modo incomprensibile».

 Il capogruppo di Sardegna 20Venti, Antonello Peru, ha insistito sulla inutilità del provvedimento all’esame dell’Aula ed ha fatto puntuale riferimento ad alcuni specifici articoli del Dl 40 che, a suo giudizio, confermano appunto l’inutilità delle norme che si vogliono introdurre. L’esponente della minoranza ha citato l’articolo 2 del Dl 40, nelle parti in cui elimina la lettera d) dell’articolo 1 della legge regionale 24 (approvata nella passata legislatura) laddove, con lo scorporo delle 8 Asl dall’allora Ats, realizza il principio dell’avvicinare il territorio e le persone alle prestazioni sanitarie, mentre tale principio, nel testo in discussione, è soltanto enunciato e non contiene le azioni conseguenti per darne attuazione.

I consiglieri dell’opposizione Rubiu (FdI), Truzzu (FdI), Ticca (Riformatori) e Cera (FdI) hanno quindi rinunciato ai rispettivi interventi in Aula e il presidente di turno dell’Assemblea, Giuseppe Frau (UpT) ha quindi posto voto in votazione l’emendamento 8=134=174=237.

Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, ha chiesto la votazione con lo scrutinio elettronico.

Non essendo raggiunto il numero legale, i lavori del Consiglio sono stati sospesi per trenta minuti.

Alla ripresa, il capogruppo di FdI, Truzzu, ha comunicato che l’assenza dei consiglieri dei gruppi della minoranza nella precedente votazione è da considerarsi per “motivazioni politiche” ed ha rinnovato la richiesta per la votazione degli emendamenti con scrutinio elettronico.

Non essendo stato raggiunto il numero legale dell’Assemblea (23 presenti) il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha sospeso i lavori per ulteriori 30 minuti e ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Comandini ha dato la parola all’on. Truzzu (FdI) che ha chiesto una breve sospensione dei lavori per una riunione di minoranza. Alla ripresa il presidente Comandini ha messo in votazione con voto elettronico l’emendamento 8=134=174=237, che è stato respinto.

Fausto Piga (FdI) ha segnalato l’assenza al momento del voto dell’onorevole Spano (Pd) ma il presidente Comandini ha mostrato l’elenco dei presenti che hanno votato e lo ha messo a disposizione di tutti i consiglieri. “Nessuno sta barando, onorevole Piga. La prego di usare altri termini e non questi che non le si addicono”.

Per Mula (FdI) “è però chiaro il segnale politico, perché su una legge così importante è impensabile che si possa chiedere all’opposizione di garantire il numero legale”.

A seguire l’Aula ha votato l’emendamento aggiuntivo 402 (uguale al 408) è stato messo in discussione. Per Tunis (Sardegna 20Venti) “i numeri dicono che questa riforma ha bisogno di un solido appoggio della maggioranza. Senza un vistoso via libera da parte dell’opposizione andremmo ben oltre i tempi per l’approvazione della legge finanziaria”. L’emendamento 402 è stato respinto e così gli emendamenti sino al 529 compreso.

Sull’emendamento 530 Tunis ha detto: “Abbiamo dato un’accelerata e ci chiedete di astenerci e di girarci dall’altra parte a fronte di una legge che rischia di provocare danni a chi li dovrà subire.  Anni fa davanti a una legge regionale che ritenevo inapplicabile mi dimisi dal mio ruolo di direttore generale della Regione. Voglio che l’assessore lo sappia, perché questa legge è anche peggio di quella che non ho voluto applicare”.

Piga si è chiesto se le assenze in maggioranza “siano indicative di una faida in atto” dentro il Campo largo mentre per il collega Peru (Sardegna al centro) “la maggioranza facendo mancare il numero legale ha preso coscienza della inutilità di questo provvedimento. Farebbe bene l’assessore Bartolazzi a ritirare il provvedimento”.

L’emendamento 530 è stato respinto e così il 531, con voto elettronico richiesto da Truzzu e così, senza discussione, tutti gli emendamenti sino al 527 compreso.

Aroni ha illustrato l’emendamento 424, che punta a “conservare tutti i presidi ospedalieri e territoriali”. Per l’on. Gianni Chessa (Forza Italia) “questa norma lascia dubbi e allora vogliamo sapere se secondo voi ci sono ospedali inutili e quali sono. Sappia l’assessore Bartolazzi che se la sua riforma chiuderà presidi non solo i medici e i pazienti scenderanno in piazza. Accogliete questo emendamento, se volete evitare equivoci”.

Voto elettronico anche per il 607 (Ticca e più) che prevede l’inserimento delle farmacie di comunità nella rete territoriale sanitaria: respinto dall’Aula dopo l’invito al ritiro del relatore di maggioranza, Giuseppe Canu (Sinistra futura), che ha ricordato l’impegno della commissione sullo specifico punto.

Ticca ha sollecitato il voto favorevole per l’emendamento 608, che ribadisce il concetto espresso dall’emendamento precedente. “Quale collaborazione volete? Non quella dei medici e nemmeno quella di Federfarma”. Respinto il 608.

Approvato invece l’emendamento di Giunta 282, che sostituisce in toto l’articolo 2 del provvedimento in discussione, indicando i principi e le finalità generali della legge, “anche mediante l’introduzione del principio di sussidiarietà orizzontale” coinvolgendo “le organizzazioni dei pazienti e i portatori di interessi diffusi”.

Il presidente Comandini ha dichiarato conclusi i lavori che riprenderanno domani 5 marzo alle 15 e 30 con la prosecuzione della discussione del DL 40. Com

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