Kiev, 9 Mar 2025 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy è tornato ad accusare la Russia di non volere la pace, dopo gli intensi attacchi contro civili nel Donetsk, a Kharkiv e a Kherson. "La Russia dimostra letteralmente ogni giorno con la sua crudeltà che lì, a Mosca, per loro non è cambiato nulla", ha scritto su Telegram.
"Non pensano a come mettere fine alla guerra, ma a come distruggere e catturare", ha proseguito, "mentre il mondo permette loro di combattere questa guerra". "Sono grato a tutti i leader, a tutti quei diplomatici dei paesi partner" che "sostengono l'Ucraina, che hanno condannato questi attacchi russi e che chiamano ogni cosa con il suo nome", ha aggiunto. "E' importante che continuiamo a coordinare tutti i nostri sforzi con i partner, affinché la difesa funzioni in modo efficace e che si faccia tutto il possibile per avvicinare la pace", ha concluso.
È di almeno 25 morti il bilancio delle vittime della nuova ondata di attacchi russi che ha colpito l'Ucraina nelle ultime ore, dopo la sospensione, nei giorni scorsi, da parte degli Stati Uniti, della condivisione di elementi di intelligence con gli ucraini, anche dei dati per il warning di attacchi russi. Undici morti sono stati registrati a Dobropillya, nella regione di Donetsk, dove 40 persone sono rimaste ferite, fra cui sei bambini. Due missili hanno colpito un centro commerciale e otto condomini. Le forze di Mosca hanno in seguito lanciato un altro attacco "che ha preso di mira deliberatamente i soccorritori", come ha denunciato il Presidente Volodymir Zelensky in un post. Altri nove civili sono morti e 13 feriti in altri attacchi nella regione. Bombardamenti hanno distrutto edifici e infrastrutture anche nelle regioni di Odessa e Kharkiv.
Un grande incendio è scoppiato in una struttura infrastrutturale critica nell'oblast di Zaporizhzhia, in Ucraina, a seguito di un attacco di droni russi. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Federov, secondo quanto riportato da The Kiev Independent. A seguito dell'attacco, le forniture di gas sono state limitate nella regione, ha aggiunto Federov. Esplosioni multiple sono state udite tra le 22:30 e le 23:00 ora locale. L'attacco all'oblast di Zaporizhzhia arriva appena un giorno dopo che la Russia ha lanciato un attacco di massa contro varie regioni dell'Ucraina prendendo di mira le infrastrutture energetiche e del gas in tutto il paese.
I bombardamenti russi di questa notte a Dobropillia, nel Donetsk, hanno provocato 47 feriti, tra cui 7 bambini, oltre agli 11 morti già segnalati. Lo ha annunciato oggi Vadym Filashkin, capo dell'amministrazione militare della regionale. Almeno 8 edifici di cinque piani, un centro commerciale e 30 automobili sono stati distrutti o danneggiati, ha aggiunto su Facebook.
Un uomo di 74 anni è stato ucciso nel sobborgo di Antonivka, a Kherson, a seguito di un attacco di droni russi. Lo ha annunciato su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson, Oleksandr Prokudin, riporta Ukrinform. "Ad Antonivka, un residente locale è stato ucciso a seguito di un attacco di droni russi. Verso le 17:30, gli occupanti hanno sganciato esplosivi da un UAV su un uomo di 74 anni. Sfortunatamente, è stato ferito a morte", afferma il rapporto di Prokudin.
La Francia userà gli interessi sui beni russi congelati per mobilitare "una nuova dotazione di 195 milioni di euro" per aiutare militarmente l'Ucraina, ha dichiarato il ministro della Difesa francese. Questa somma "permetterà di consegnare proiettili da 155 mm e bombe plananti AASM che equipaggiano i Mirage 2000 ucraini", ha spiegato Sebastien Lecornu al sito web del quotidiano La Tribune Dimanche, menzionando anche l'accelerazione del trasferimento di vecchi equipaggiamenti, "in particolare carri armati Amx-10RC e veicoli corazzati frontali (Vab)".
In un momento in cui la Francia e i suoi alleati europei cercano di adattarsi alle incertezze geopolitiche e al rischio di conflitti in Europa, Sebastien Lecornu ha citato le "munizioni e la guerra elettronica" come "priorità urgenti" della Francia per i prossimi anni. "La seconda priorità è il droning e la robotizzazione degli eserciti", ha aggiunto, indicando anche l'intelligenza artificiale e lo spazio. Allo stesso tempo, ha ribadito la necessità per l'industria degli armamenti di accelerare i ritmi di produzione, citando l'obiettivo di Dassault Aviation di "consegnare quattro-cinque Rafale al mese a partire dal 2026", rispetto ai due del 2024.
Il ministro vuole anche "raddoppiare i ritmi di produzione delle bombe a planata Aasm tra il 2024 e il 2026". E il tasso di produzione del missile anticarro Mbda (Akeron MP) sarà raddoppiato l'anno prossimo, dopo un aumento iniziale simile. Per raggiungere questo obiettivo, si stanno creando "partenariati industriali" tra aziende come Thales o Eos, "in particolare per i droni" e gruppi "dell'industria civile, come il settore automobilistico", ha detto Lecornu. Infine, ha detto di credere nell'"unità nazionale intorno alle nostre forze armate", con un vero dibattito politico, ma a porte chiuse.
"Alcune domande sono legittime: dove mettere i soldi? Quali alleanze dobbiamo avere? E soprattutto, come definiamo la minaccia?", ha detto, annunciando un incontro questa settimana dei presidenti dei gruppi parlamentari con lo stato maggiore delle forze armate e i servizi di intelligence. "Voglio creare un contesto in cui i politici, senza telefono cellulare, possano porre liberamente domande a chi segue questi temi", ha spiegato.
Constatando che l'interruzione dell'aiuto statunitense ha aumentato le difficoltà che l'ucraina deve affrontare, i paesi nordici e baltici (nb8) aumenteranno il proprio sostegno militare a kiev di "svariati milioni di euro". Lo hanno annunciato, nel corso di un vertice tenutosi oggi a copenhagen alla presenza del ministro della difesa ucraino, rustan umerov, i rappresentanti dei ministeri della difesa dei nb8. Il vertice si è inoltre soffermato sull'organizzazione di ulteriori iniziative volte a contrastare la carenza di munizioni che gli ucraini potrebbero incontrare nei prossimi mesi, sulla necessità di garantire la presenza europea alle trattative di pace e sul supporto che può in tal senso arrivare dai paesi nordici e baltici.
Dopo le condanne per spionaggio a favore della Russia di sei cittadini bulgari, un'altra operazione di spionaggio del Cremlino è stata scoperta nel Regno Unito, sempre mirata ai dissidenti russi. Lo scrive il Guardian.
Il giornale cita Roman Dobrokhotov, giornalista già nel mirino dei sei bulgari condannati, che ha rivelato di essere stato informato dalla polizia di nuovi tentativi di sorveglianza sulla sua famiglia. "Ho ricevuto un avvertimento dalla polizia la scorsa primavera", ha detto Dobrokhotov, 41 anni, trasferitosi nel Regno Unito a gennaio 2023. "Questi tentativi sono in corso." Sei cittadini bulgari residenti nel Regno Unito - Vanya Gaberova, Katrin Ivanova, Tihomir Ivanchev, Orlin Roussev, Biser Dzhambazov e Ivan Stoyanov - sono stati condannati per operazioni di spionaggio in patria e all'estero.
L'operazione britannica è stata orchestrata da Mosca da Jan Marsalek, cittadino austriaco sospettato di lavorare come agente russo e ricercato per il suo coinvolgimento in una frode da 1,6 miliardi di sterline legata alla società finanziaria tedesca Wirecard.
Tra gli obiettivi della rete di spie c'erano i giornalisti Christo Grozev e Dobrokhotov, noti per aver identificato gli agenti dell'intelligence militare russa responsabili dell'avvelenamento di Sergei Skripal e di sua figlia Yulia a Salisbury nel 2018.
Messaggi scoperti dalla polizia rivelano che Dobrokhotov era seguito così da vicino che il suo pin dell'iPhone è stato carpito da una spia seduta accanto a lui su un aereo. Si era persino discusso di avvelenarlo con la ricina per le strade di Londra o di rapirlo usando una piccola imbarcazione.
Dobrokhotov, caporedattore del sito investigativo The Insider, ha dichiarato che il lavoro del suo team ha portato a sanzioni economiche contro circa 80 aziende e 60 individui coinvolti nell'invasione russa dell'Ucraina. Dopo l'arresto delle spie bulgare, la sorveglianza su di lui e su Grozev sarebbe passata dall'Fsb al Gru, l'intelligence militare russa. "La mia famiglia è preoccupata, ovviamente. Capiscono di non essere al sicuro - se mettono novichok sulla maniglia della porta, potrebbero soffrirne tutti", ha aggiunto Dobrokhotov.
Mosca non vuole smettere di fare la guerra con nuove conquiste ma ha intenzione di attaccare le vicine piccole repubbliche baltiche. Infatti il criminale di guerra russo, Putin intende testare l'unità occidentale, in particolare per quanto riguarda la clausola di difesa collettiva della Nato, secondo Bruno Kahl, capo del servizio di intelligence tedesco Bnd.
In un'intervista con l'emittente Deutsche Welle, ha affermato che la Russia sta valutando di testare l'affidabilità dell'articolo 5 della Nato, che afferma che un attacco a un alleato deve essere trattato come un attacco a tutti. "Ci auguriamo vivamente che ciò non sia vero e che non saremo messi in questa difficile posizione", ha auspicato Kahl pur ammettendo che "tuttavia, dobbiamo supporre che la Russia voglia metterci alla prova, mettere alla prova l'unità dell'Occidente".
La tempistica di questo eventuale test russo della clausola di difesa collettiva dipende dall'andamento della guerra in Ucraina, secondo il numero uno della Bnd. Se la guerra dovesse finire prima del 2029 o del 2030, questo consentirebbe alla Russia di utilizzare maggiori risorse tecniche, materiali e di uomini per creare una minaccia contro l'Europa, ha osservato. "E' anche possibile che una minaccia concreta o un tentativo di ricatto da parte della Russia contro gli europei si verifichi prima di quanto precedentemente calcolato", ha aggiunto Kahl.
"Una fine anticipata della guerra in Ucraina permetterebbe ai russi di dirigere la loro energia dove vogliono davvero, vale a dire contro l'Europa", secondo il capo dell'intelligence tedesca. Per Kahl, la Russia immagina un futuro ordine mondiale che assomiglia alla situazione in Europa alla fine degli Anni '90, quando dopo la fine della Guerra Fredda e il crollo dell'Unione Sovietica, iniziò la riduzione significativa delle forze statunitensi nel Vecchio Continente.
Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dichiarato che il suo paese prenderà in considerazione la possibilità di prendere parte a una missione di mantenimento della pace in Ucraina. Il leader australiano ha parlato sabato con il primo ministro britannico Keir Starmer, che si è unito alla Francia nel tentativo di radunare una "coalizione di volenterosi" per proteggere un cessate il fuoco nella guerra Russia-Ucraina. "Entrambe le nostre nazioni sono molto chiare sul nostro sostegno all'Ucraina, e ovviamente è troppo presto: non si possono avere forze di pace senza avere la pace", ha detto Albanese in conferenza stampa. "Certamente ho detto molto chiaramente, pubblicamente, ripetutamente, che avremmo preso in considerazione la partecipazione a qualsiasi missione di mantenimento della pace in Ucraina".
Le forze russe hanno dato il via a una controffensiva su vasta scala nella regione del Kursk, una parte della quale l'Ucraina occupa dallo scorso agosto, ha reso noto Ukrainska Pravda. Un centinaio di soldati russi sarebbero riusciti a penetrare nel territorio ancora controllato dagli ucraini vicino alla città di Sudzha, usando un gasdotto dismesso. Le forze di Kiev hanno confermato che un "gran numero di sabotatori" hanno cercato di entrare a Sudzha dal gasdotto, precisando tuttavia che i soldati "hanno distrutto circa l'80 per cento del commando".
La Turchia è pronta a inviare truppe in Ucraina nel caso le parti coinvolte nel conflitto trovino un'intesa per un cessate il fuoco. A riportare la notizia è Middle East Monitor che cita fonti della Reuters. Già nei giorni scorsi il Ministero della Difesa turco aveva aperto alla possibilità di inviare uomini nell'ambito di una missione di pace. Secondo quanto emerso oggi, il governo turco ha intenzione di continuare a mediare tra Mosca e Kiev, sostiene l'integrità territoriale ucraina, ma crede che il cambio di posizione degli Usa costituisca una possibilità per un accordo internazionale che permetta di raggiungere una soluzione politica. Il governo turco ha tentato più volte di mediare tra Russia e Ucraina in passato, ha sempre tenuto un canale aperto con Mosca, senza però venire meno ai doveri in ambito Nato, al punto di inviare droni da combattimento alle truppe ucraine.
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