Roma, 9 Mar 2025 - “Desidero ringraziare il Giappone per il ruolo di primo piano nel dibattito globale sul disarmo nucleare. Una posizione che affonda le sue radici nell'esperienza sconvolgente della devastazione atomica. Non è un caso che durante la presidenza giapponese del G7 i leader mondiali abbiano adottato la visione di Hiroshima sul disarmo nucleare, riaffermando con fermezza l'auspicio di un mondo libero da tali minacce. L'Italia abbraccia con convinzione tale percorso e rinnova il suo impegno nella piena realizzazione dell'articolo VI del trattato di non proliferazione. Roma riconosce l'urgenza di un'azione condivisa che coinvolga necessariamente tutte le potenze nucleari”.
Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando i sopravvissuti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Ma è stato anche notato la totale indifferenza del presidente della Repubblica e l’assordante silenzio sugli attacchi forsennati alla magistratura fino all’alta corte. E da non dimenticare che è il presidente dell’Associazione Magistrati Italiani. E quindi li dovrebbe difendere e difendendo loro difende la Costituzione, cosa a lui cara ma non in questo stato. Con il grande presidente Pertini o gli altri che gli sono succeduti non avrebbero mai premesso una cosa del genere.
Ma torniamo a ieri otto maro, festa della donna. “Il contributo alla vicenda internazionale che Giappone e Italia hanno offerto e continuano a offrire è tanto più prezioso nel momento in cui assistiamo a pulsioni di dominio che ruotano intorno a concetti di potenza e a logiche di spartizione in cui i popoli altrui diventano oggetti”, ha continuato Mattarella. “La memoria è resistenza contro l'ignoranza. È educazione alla pace, alla dignità umana, alla consapevolezza della fragilità della nostra esistenza. Il vostro insegnamento è un messaggio di speranza. Speranza in un'umanità capace di apprendere dai propri errori, di costruire un mondo in cui nessuno debba più sperimentare ciò che voi avete vissuto. Avete lottato per un mondo migliore. Tocca a tutti noi continuare. Vi ringrazio per aver scelto di trasformare il dolore in monito, la sofferenza in speranza, la tragedia in impegno” ha proseguito.
“La Repubblica Italiana condanna fermamente queste pericolose derive”, riferendosi alla retorica bellicistica di Mosca. “Occorre ribadire, con determinazione inequivocabile, che una guerra nucleare non può essere vinta da alcuno e non deve mai essere combattuta”, ha ammonito. “Le potenze nucleari, soprattutto quelle che siedono quali membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, non possono esimersi dal rispettare gli obblighi che hanno concorso a definire”, ha detto sottolineando che “il dialogo strategico ha, sin qui, evitato un nuovo olocausto nucleare: occorre impedire che la logica dello scontro porti a imboccare sentieri forieri soltanto di indicibili sofferenze, lutti e distruzione”. Pyongyang “deve abbandonare immediatamente il suo programma atomico e missilistico” ha sottolineato il Presidente. “In questa area del mondo che ha così sofferto appare imperdonabile l'atteggiamento della Corea del Nord”.
“Non è immaginabile essere, oggi, corresponsabili di un ritorno a criteri di scontri imperialistici che contraddicono il faticoso cammino compiuto dall'umanità negli ultimi ottant'anni. Insieme siamo chiamati a sostenere le nostre civiltà e gli ordinamenti che hanno consentito loro di risollevarsi e crescere” ha insistito Mattarella.
Comments are closed.