Bruxelles, 18 Mar 2025 - "La nostra sicurezza è oggi messa indubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l'invasione dell'Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l'Unione Europea". Lo ha detto Mario Draghi consulente speciale della presidente della Commissione Ue ed ex premier e presidente Bce, presentando il suo rapporto al Parlamento. "Gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile" - ha detto Draghi.
"La difesa comune dell'Europa" è "un passaggio obbligato per utilizzare al meglio le tecnologie che dovranno garantire la nostra sicurezza". Un processo nel quale "gli angusti spazi di bilancio non permetteranno ad alcuni Paesi significative espansioni del deficit" e dunque "il ricorso al debito comune è l'unica strada", ha detto Mario Draghi, secondo cui interventi nazionali a scapito della spesa sociale e sanitaria sarebbero "la negazione" dell'identità europea che vogliamo proteggere difendendoci dalla minaccia dell'autocrazia.
Per la difesa europea "occorre definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei" e che "sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale". Secondo il consulente speciale della presidente della Commissione Ue, "occorrerebbe che l'attuale appalto europeo per la difesa - pari a circa 110miliardi di euro nel 2023 - fosse concentrato su poche piattaforme evolute invece che su numerose piattaforme nazionali". Un frazionamento "deleterio": a fronte di investimenti complessivi comunque elevati, i Paesi Ue alla fine acquistano gran parte delle piattaforme militari dagli Stati Uniti.
"La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee". Lo ha detto Mario Draghi consulente speciale della presidente della Commissione Ue, spiegando che oggi "sono posti in discussione" i valori fondanti dell'Ue, e cioè "pace, prosperità, solidarietà e, insieme all'alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza".
"Costi dell'energia così alti pongono le aziende - europee e italiane in particolare - in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri" mettono a rischio "la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell'economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ad elevata crescita", ha detto Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue ed ex premier e presidente Bce, spiegando che "una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette - per imprese e famiglie".
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