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Commissione Bilancio, in audizione per la manovra anche il Terzo settore e gli sportelli della lingua sarda. Alle 15 ci sono gli Enti locali

Il Terzo settore e una delegazione degli operatori degli sportelli della lingua sarda hanno concluso le audizioni di questa mattina della commissione Bilancio dedicate alla manovra finanziaria prossima all’Aula.

Andrea Piano (portavoce del Forum del terzo settore) ha sintetizzato i punti di un documento già inviato nei giorni scorsi ai commissari, che pone l’accento su “risorse aggiuntive per continuare a garantire i servizi alla persona in tutto il territorio sardo. In particolare sul fronte della salute mentale che per l’ottanta per cento è sostenuto da organizzazioni del terzo settore”. Positivo il giudizio sul rafforzamento delle tariffe delle strutture per minori previsto in Finanziaria ma sul fronte dello sport non agonistico il Forum chiede che “la certificazione medica non sia un costo per le famiglie, che a volte rinunciano a far fare sport ai figli per questa ragione”.

Per la Fish Sardegna Pierangelo Cappai (presidente) e la consulente Francesca Palmas hanno chiesto alla commissione di “portare avanti le politiche sulle persone con disabilità, politiche che fanno della Sardegna la prima regione in Italia in questo campo, dove si spendono bene le risorse”. La Fish ha sollecitato inoltre che non siano toccate le risorse della legge 162, del progetto “Ritornare a casa” e del Fondo per l’autosufficienza.

Il presidente Alessandro Solinas ha poi dato la parola alla Caritas Sardegna con don Marco Statzu che ha ricordato come la Regione destini a favore dell’organismo della Conferenza episcopale sarda un milione mezzo di euro ogni anno per attuare una parte dei servizi.  Il responsabile dell’Ufficio studi di Caritas, Raffaele Callia, ha proseguito parlando della “povertà come fenomeno multidimensionale” e ha chiesto l’attivazione della legge che prevede il servizio civile regionale.

A seguire Antonio Garau, portavoce di una delegazione degli operatori degli sportelli in lingua sarda. Garau ha segnalato la condizione precaria dei circa 60 operatori che da circa 20 anni lavorano nei Comuni e ha chiesto alla commissione di prevedere “un finanziamento triennale per i costi del servizio che preveda già il contributo erogato dallo Stato. Oltre alla certezza e regolarità dei posti di lavoro, deve essere garantita l’effettività del diritto linguistico dei sardi”.

I lavori della commissione Terza riprendono alle 15 con l’audizione del sistema degli enti locali. Com

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