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Vertice tra Mosca e Usa a Riad il 24 marzo. Consiglio UE, sull’Ucraina intesa a 26 senza la solita Ungheria ormai isolata da tutti.

Cagliari, 21 Mar 2025 - Le delegazioni di Russia e Stati uniti si incontreranno lunedì a Gedda, in Arabia Saudita, per consultazioni in formato bilaterale fra team di esperti per cercare di andare avanti nel percorso intrapreso per giungere alla pace in Ucraina. Mosca e Washington, dopo il colloquio fra Donald Trump e Vladimir Putin, continuano a tirare dritte per la loro strada, escludendo gli altri attori in campo dal tavolo. Con l'Ucraina - come ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky - la delegazione di Washington avrà un incontro, sempre nella giornata di lunedì, in Arabia Saudita, mentre l'Europa resta alla porta. A rimarcare quanto i rapporti fra Mosca e Bruxelles restino ai minimi termini le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Vladimir Peskov, che ha parlato dell'Unione europea come di un'entità politica che si è trasformata nel "partito della guerra", con "piani di militarizzazione" che sono "chiaramente in contrasto" con "lo stato d'animo dei presidenti di Russia e Stati Uniti".

La totale sfiducia del Vecchio Continente nei confronti di Vladimir Putin è leggibile anche nelle parole di Keir Starmer. Il primo ministro britannico ha affermato che qualsiasi eventuale accordo di pace dovrà essere "difeso" per essere certi che Mosca lo rispetti. Intanto Zelensky ha invitato ancora una volta l'Europa a non "allentare la pressione" sulla Russia, affinché "mantenga le promesse". Il leader di Kiev ha mandato anche un messaggio a Donald Trump relativamente alla questione delle centrali nucleari, a partire da quella di Zaporizhzia, per le quali il tycoon aveva proposto un controllo da parte americana. "Tutte le centrali nucleari appartengono al popolo ucraino, sono di proprietà statale", ha dichiarato Zelensky, lasciando una porta aperta solamente per eventuali investimenti statunitensi in termini di "modernizzazione" degli impianti. Sul campo, invece, gli attacchi reciprochi fra Russia e Ucraina, nonostante le ultime aperture sullo stop ai raid sulle infrastrutture energetiche, proseguono. Kiev ha colpito la base aerea di Engels nella regione russa di Saratov con un massiccio attacco di droni. "La struttura militare viene utilizzata in particolare dagli aerei delle forze occupanti per lanciare attacchi missilistici sul territorio ucraino e attacchi terroristici contro i civili", ha detto lo Stato Maggiore delle forze armate di Kiev rivendicando il raid. Mosca ha risposto rimarcando "la totale mancanza di volontà politica per la pace e la risoluzione del conflitto con metodi diplomatici" da parte dell'Ucraina, che è invece "ossessionata dall'idea di infliggere la sconfitta alla Russia".

L'inviato presidenziale Usa per la Russia e l'Ucraina, Keith Kellogg, ha dichiarato ad Abc News che squadre tecniche sono pronte a condurre quelle che vengono definite trattative di prossimità in Arabia Saudita, con la partecipazione di rappresentanti sia della Russia sia dell'Ucraina, mettendo in campo una “diplomazia della navetta”. 

"Credo che siamo tutti in buone condizioni e questa settimana stiamo mettendo in campo quelle che chiamiamo squadre tecniche in quelle che definiamo trattative di prossimità in Arabia Saudita, dove entrambe le parti partecipano, pur rimanendo in stanze separate", ha affermato Kellogg. "Sostanzialmente, si chiede: 'Quali sono le vostre condizioni?' e ci si rivolge all'altra parte, 'Quali sono le vostre condizioni?' Si tratta sostanzialmente di una diplomazia a navetta tra le stanze a Riad, ed è qui che si svolgeranno".

Giovedì prossimo, in un nuovo incontro dei leader europei a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron cercherà un impegno "esplicito" e "dettagliato" per il sostegno militare che sono disposti a dare a breve termine all'Ucraina contro la Russia e per definire le condizioni per un cessate il fuoco "credibile", in un incontro in cui spera di avere anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Dobbiamo dimostrare che siamo determinati a sostenere l'Ucraina nella sua resistenza e che siamo credibili affinché il giorno in cui verrà firmata la pace, quella pace sarà duratura", ha detto Macron in dichiarazioni alla stampa a Bruxelles, al termine del Consiglio Europeo. Il presidente francese ha sottolineato che gli europei non sono "potenze di guerra", ma che aspirano a "proteggere la pace" nel continente e a "scoraggiare gli attacchi" e spera che il presidente russo, Vladimir Putin, "rifletta". Non essendo noto l'elenco dei capi di Stato e di governo che parteciperanno a Parigi, Macron si è limitato a definire l'incontro come un vertice della "coalizione di volonterosi" ed ha evitato di approfondire la possibilità di schierare truppe europee una volta finita la guerra perché, ha ammesso, "siamo lontani da questo" finché non sarà finalizzato un cessate il fuoco.

"Come sapete, l'Ungheria ha una posizione diversa rispetto agli altri ventisei su come sostenere l'Ucraina nel raggiungimento della pace. Dobbiamo rispettare le differenze, ma non possiamo essere bloccati perché l'Ungheria la pensa diversamente dagli altri. Dobbiamo continuare, ed è quello che stiamo facendo. Due settimane fa avevamo adottato a 26 conclusioni molto chiare sull'Ucraina. Oggi abbiamo seguito lo stesso metodo. È così che riusciamo a restare uniti, ma rispettando le reciproche differenze". Lo ha detto ieri sera, rispondendo a un giornalista in spagnolo, il presidente del Consiglio europeo, António Costa, durante la conferenza stampa del vertice Ue in cui, per la seconda volta, sono state adottate delle conclusioni sull'Ungheria non formali, ma chiaramente sostenute da 26 paesi, che hanno aggirato il veto ungherese. "La nostra Unione - ha aggiunto Costa rispondendo a un'altra domanda in francese - è composta da ventisette Stati membri, ventisette nazioni, con storie diverse, culture diverse, tradizioni diverse, visioni del mondo diverse. La diversità non è quindi una novità. La novità - ha sottolineato - è che siamo riusciti ad avere una posizione comune, e questa è la storia dell'Unione europea. Tutto è iniziato con sei Stati membri. Siamo già ventisette, ci stiamo allargando e, con ogni allargamento la sfida diventa sempre più grande. Ma ciò che è molto positivo nella nostra Unione è la capacità di convivere con la diversità".

Attacco russo a Zaporizjia lascia sei feriti, tra i quali un bambino. Lo riferisce Ukrinform aggiungendo che tra le sei vittime dell'attacco russo c'è un bambino di 4 anni. Due case sono state distrutte e tre sono state danneggiate, riporta su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov. "Sei vittime, tra cui un bambino di 4 anni. Queste sono le conseguenze dell'attacco nemico al distretto di Zaporizjia. Le bombe hanno distrutto due e danneggiato tre case private, così come alcune strutture nel quartiere", ha scritto.

"L'Unione Europea mantiene il suo approccio di 'pace attraverso la forza', che richiede all'Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale". Lo affermano i leader Ue nelle conclusioni a 26. "In linea con questo approccio, l'Ue rimane impegnata, in coordinamento con i partner e gli alleati che condividono lo stesso approccio, a fornire un ulteriore sostegno globale all'Ucraina e al suo popolo, nell'esercizio del suo diritto intrinseco all'autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia".

Nel corso del conflitto ucraino le forze armate russe hanno subito 900mila perdite compresi circa 250mila morti, il bilancio più sanguinoso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: è quanto riferisce un rapporto del Ministero della Difesa britannico.

"Il presidente russo Valdimir Putin e la leadership militare russa danno molto probabilmente la priorità ai loro obiettivi bellici rispetto alle vite dei soldati. Sono quasi certamente disposti a tollerare un livello di perdite costantemente elevato, purché ciò non influisca negativamente sul sostegno pubblico o delle élite alla guerra e tali perdite possano essere rimpiazzate", prosegue il rapporto. "Putin e la leadership russa attribuiscono molto probabilmente un valore significativamente inferiore alle vite dei cittadini russi appartenenti a minoranze etniche provenienti da regioni povere, e il reclutamento si concentra di conseguenza in modo sproporzionato su queste zone", conclude il documento.

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