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Imprese Straniere – In Sardegna 1.600 imprese artigiane guidate da stranieri ma l’Isola è terz’ultima nel panorama nazionale.

Cagliari, 29 Mar 2025 - In Sardegna, al terzo trimestre 2024, le imprese guidate da un titolare non italiano erano 10.602. Le artigiane straniere, con 1.616 unità, hanno rappresentato il 15,2% del totale di quelle registrate. Nella classifica nazionale per incidenza delle realtà estere, l’Isola si piazza terz’ultima: prima la Valle d’Aosta con il 48,6%, seconda l’Emilia Romagna con il 47,8%. Ultima la Sicilia con il 10.9%, contro una media italiana del 32,7%.

Sono questi i dati più significativi del dossier “Le imprese artigiane a conduzione straniera” realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna (fonte UnionCamere 2023-2024), che ha analizzato le aperture e le chiusure delle aziende da parte di artigiani nati fuori dai confini italiani che si occupano principalmente di edilizia (lavori specializzati e costruzioni edifici), confezionamento di articoli di abbigliamento, attività di servizi per edifici e paesaggio e di servizi alla persona. Il report dice anche come nell’Isola lavorino 26mila stranieri, il 4,7% sul totale degli occupati mentre i giovani apprendisti risultano essere 251.

“Un movimento in progressiva espansione, quello dell’imprenditoria immigrata che ha scelto l’artigianato - commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna – inoltre la crescita delle imprese artigiane con titolari stranieri non si limita a un semplice aumento numerico, ma abbraccia una trasformazione profonda di settori chiave”.

Quello delle Costruzioni specializzate, con il 50,8% delle imprese, è il settore in Sardegna a maggior numero d’imprenditori stranieri. Segue la costruzione di edifici e i servizi alla persona, entrambi con il 6,8%, le attività di servizi per edifici e paesaggio con il 5,9%, il confezionamento di abbigliamento con il 5,1%, le attività di ristorazione con il 4,0% e il trasporto di merci e persone con il 2,9%.

Le province Isolane - La provincia con il maggior numero di imprenditori stranieri è quella di Sassari-Gallura con 3.746, di cui 819 artigiani (il 21,9% delle attività gestite da chi è nato fuori dall’Italia). Segue Cagliari con 4.642, con 438 artigiane (il 9,4%), Nuoro con 1.625 di cui 286 artigiane (17,6%) e Oristano con 589 di cui 73 artigiane (il 12,4%).

La provenienza - Imprenditori e imprenditrici provengono soprattutto da Senegal, Marocco, Germania, Cina e Romania. Nella provincia di Cagliari la maggior parte arrivano dal Senegal, in quella di Nuoro dalla Germania, in quella di Oristano dal Marocco e in quella di Sassari-Gallura dalla Romania.

“Quelli che lavorano in Sardegna - aggiunge Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna - sono, nella stragrande maggioranza dei casi, imprenditori giovani, che scelgono la via del lavoro autonomo per integrarsi nella nostra società, ma ci sono anche gli over 50 sempre più attivi”.

E sono i dati a confermare questo trend. L’analisi dell’artigianato a titolarità straniera, racconta infatti di un’evoluzione per quanto riguarda l’età. In particolare, sono gli imprenditori over 50 a trainare la crescita, con un incremento del 125,7% negli ultimi dieci anni, a cui si aggiunge un aumento ancora più marcato (+223,5%) tra gli over 70.

“Valorizzare anche le realtà non italiane, quelle registrate presso le Camere di Commercio e che pagano le tasse come tutti i cittadini – riprende Serra - significa anche impegnarsi per far emergere quelle sacche d’illegalità che rischiano di penalizzare le tante attività estere che, onestamente e con passione, concorrono allo sviluppo del nostro sistema produttivo”. “Significa anche – conclude il Segretario - contrastare con forza l’illegalità e il lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari sarde e straniere”.

L’analisi settoriale nazionale ha esaminato numerose evidenze sulla presenza degli stranieri nel mercato del lavoro e nel mondo delle imprese. Oltre al report della distribuzione sul territorio delle imprese totali e le imprese artigiane gestite da stranieri, emerge che nel 2024 in Italia risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,9% della popolazione residente totale. Gli occupati stranieri tra 15 e 64 anni in Italia sono 2milioni 317mila, pari al 10,1% del totale dell’occupazione. Le entrate di lavoratori immigrati previste dalle imprese non agricole con dipendenti rappresentano il 19,2% delle entrate previste, con una difficoltà di reperimento del 54,8%. Il 21,3% del fabbisogno occupazionale previsto tra il 2024 e il 2028 è ricoperta entrate di lavoratori stranieri.

In Italia gli stranieri rappresentano il 6,5% del totale dei lavoratori indipendenti. La quota di indipendenti stranieri extra comunitari è del 4,9%, risultando superiore di 0,4 punti al 4,5% della media UE. Tra le persone con cariche nelle imprese nate in un paese straniero, prevalgono quella nate in Romania con il 10,1% del totale, Cina con il 10,0%, Marocco con l’8,4% e Albania con l’8,2% e Bangladesh con il 4,8%.

La componente straniera rappresenta il 14,7% dei dipendenti stranieri del settore privato non agricolo sono pari al 14,7% del totale e una quota analoga si osserva per gli apprendisti. Tra i sei maggiori contratti di lavoro siglati da Confartigianato la quota dei dipendenti stranieri è del 24,8%, oltre otto punti superiore al 16% dei 27 maggiori contratti di lavoro, con almeno 100mila dipendenti. Gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato e alla prevista riduzione della popolazione in età lavorativa. Un’ordinata gestione dei flussi di migrazione e adeguate politiche di inclusione possono ridurre alcune criticità presenti nei processi di integrazione. Com

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