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Appropriazione indebita fondi Ue di quasi 3 milioni di euro: Marine Le Pen condannata a 4 anni, due in carcere, due con il braccialetto elettronico e all’ineleggibilità per 5 anni a partire da oggi. Altri 8 europarlamentari, e dodici assistenti parlamentari dichiarati colpevoli per aver firmato dei ”contratti fittizi”. 

Parigi, 31 Mar 2025 - Marine Le Pen è stata condannata a quattro anni di carcere, di cui due da scontare con braccialetto elettronico, a una multa di 100.000 euro e a cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato, il che le impedisce di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027. La sentenza è stata letta dal presidente del tribunale di Parigi, Benedicte de Perthuis. Le Pen non era in aula al momento della lettura della sentenza.

L'ex presidente del Rassemblement National (Rn) è stata riconosciuta colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici nel caso di assistenti parlamentari del Front National. A fine novembre 2024 la procura aveva chiesto per Marine Le Pen una condanna a cinque anni di carcere, di cui tre sospesi, una multa di 300 mila euro e un periodo di ineleggibilità di cinque anni.

Condannati all'ineleggibilità anche tutti i funzionari eletti. L'ineleggibilità è soggetta ad esecuzione provvisoria, il che significa che la pena si applica immediatamente in caso di condanna, anche in caso di appello. 

Condannato a sei mesi di carcere senza condizionale e a 3 anni di ineleggibilità (ma senza effetto immediato) il vicepresidente del Rassemblement National ed ex compagno di Marine Le Pen, Louis Aliot.

Il Front National, l'ex partito diestrema destra francese poi divenuto Rassemblement National, è stato condannato a pagare una multa di due milioni di euro, di cui un milione senza condizionale. Al partito nazionalista francese verrà inoltre confiscato un milione di euro sequestrati durante la procedura giudiziaria. 

''Faremo appello", ha annunciato l'avvocato di Marine Le Pen, dopo la condanna dell'esponente del Rassemblement National nel processo sugli assistenti all'Europarlamento di Strasburgo. 

Secondo Le Monde, "se Marine Le Pen manterrà il suo mandato di deputata del Pas-de-Calais, le conseguenze politiche della sentenza saranno disastrose: in attesa di una futura decisione, non potrà candidarsi a nessuna elezione per cinque anni, ovvero fino a dopo le elezioni presidenziali del 2027". 

I nove europarlamentari, tra cui Marine Le Pen, e i dodici assistenti parlamentari dichiarati colpevoli al tribunale di Parigi hanno firmato dei ''contratti fittizi'', nel quadro di un vero e proprio ''sistema'' di appropriazione indebita all'interno del Rassemblement National, ha dichiarato la presidente del tribunale, Bénédicte de Perthuis.

“È stato accertato che tutte queste persone lavoravano in realtà per il partito, che il loro deputato (di riferimento) non aveva affidato loro alcun compito'' e che ''passavano da un deputato all'altro'', ha precisato la magistrata, aggiungendo: ''Non si trattava di mutualizzare il lavoro degli assistenti quanto piuttosto di mutualizzare le risorse dei deputati''. 

De Perthuis ha poi avvertito: ''Che le cose siano chiare: nessuno viene processato per aver fatto della politica, non è il tema. La questione è sapere se i contratti sono stati eseguiti o meno". Marine Le Pen ''è al centro di questo sistema, dal 2009, con autorità'', ha dichiarato la presidente del tribunale di Parigi pronunciando le sentenze. Il tribunale ha stimato il danno complessivo in 2,9 milioni di euro, in quanto il Parlamento europeo si è "assunto la responsabilità di persone che in realtà lavoravano per il partito" di Le Pen.

Marine Le Pen ha lasciato l'aula prima della pronuncia delle motivazioni. Ed è uscita dal tribunale senza rilasciare dichiarazioni. "Ho letto qua e là - aveva commentato Le Pen sul settimanale La Tribune Dimanche - che saremmo in uno stato febbrile. Personalmente non lo sono. Non credo che loro (i giudici, ndr) arriveranno a tanto”.

La decisione del tribunale di Parigi ha un peso notevole, poiché Marine Le Pen era considerata la favorita al primo turno delle prossime elezioni presidenziali, secondo un sondaggio Ifop pubblicato domenica mattina.

La Russia ha criticato la condanna di Marine Le Pen per appropriazione indebita di fondi pubblici. Si tratta di "una violazione delle norme democratiche", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskpov.

"Je suis Marine!" ha scritto su X il primo ministro ungherese, Viktor Orban, nell'esprimere la propria solidarietà a Marine Le Pen, riecheggiando lo slogan "Je suis Charlie" utilizzato per esprimere solidarietà al settimanale satirico francese Charlie Hebdo dopo l'attentato terroristico del 2015. Il partito di Orban, Fidesz milita insieme al Rn nel gruppo dei Patrioti al Parlamento europeo. 

"È la democrazia francese a essere stata giustiziata". Lo dice Jordan Bardella dopo la condanna di Marine Le Pen. "Oggi non è solo Marine Le Pen ad essere stata ingiustamente condannata: è la democrazia francese ad essere stata giustiziata", ha scritto sui social il presidente del Rassemblement National, che si trova nel quartier generale del partito dove è presente anche Marine Le Pen.

"Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. A Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania. Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!". Così sui social il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. E anche questa volta il lumbard Salvini ha perso un’altra occasione per stare zitto. Ogni volta che parla fa più danni che bene. Ma se Le Pen avrebbe rubato circa tre milioni di euro in fondi cosa vuole che siano nei confronti di 49 milioni fatti scomparire dalla Lega.

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