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Seduta congiunta Consiglio regionale-Cal sullo stato del sistema delle autonomie in Sardegna.

Cagliari, 1 Apr 2025 - Il presidente Comandini ha aperto la seduta affiancato dal nuovo presidente del Cal, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

Comandini ha ribadito il valore della collaborazione tra il Consiglio regionale e il sistema degli enti locali.- “Dobbiamo avere una visione comune con i sindaci, che sono in prima linea e al di là delle differenze politiche dobbiamo lavorare per risolvere i problemi della Sardegna, soprattutto in questo momento con le gravi crisi che ci troviamo ad affrontare assieme. Non è solo un obbligo legislativo ma la necessità di costruire una visione su tanti temi”.

Ha poi preso la parola il presidente Locci, che ha detto: “Questa seduta è l’occasione utile per ricordare il ruolo di raccordo del Cal. Cercheremo una leale collaborazione con il Consiglio, la Giunta e l’intero sistema degli enti locali della Sardegna. Non siamo contrappeso della Giunta ma un soggetto che ambisce a costruire politiche per gli enti locali”. Il neo presidente del Consiglio delle autonomie locali ha parlato dello spopolamento dei Comuni sardi e della fuga dei giovani dall’Isola: Sul fondo unico per gli enti locali ha detto: “Auspichiamo un aumento di 100 milioni strutturali per i prossimi tre anni e occorre sottoscrivere un patto con lo Stato e modificare il sistema di calcolo del contributo di solidarietà nazionale, che impatta negativamente sui sardi. E occorre colmare il divario tra i compensi dei dipendenti dei comuni e quelli dei dipendenti della Regione”. Sulle province ha detto Locci: “Meglio una elezione subito di secondo livello che un commissariamento a vita”. E sempre sulle carenze ha sollecitato “l’invio di medici di base per i Comuni scoperti” e “la necessità di salvare le istituzioni scolastiche soprattutto nei piccoli centri dell’Isola”. Ultimo, un appello “per vincere la sfida dell’Einstein telescope, che significare una Sardegna più avanzata e un circuito virtuoso per tutta Italia. Occorre prepararci per vincere questa sfida e preparare i territori a tutto questo”.

Per il sindaco di Mandas, Umberto Oppus, “arriviamo da una stagione di riforme costituzionali. La Regione gode di ampia autonomia ma l’ha esercitata con molta riluttanza nel campo degli enti locali. Oggi apriamo un’epoca di ordinamento speciale per gli enti locali della Sardegna e di finanza locale regionale della Sardegna, come ce l’ha il Trentino Alto Adige”.

Ha preso la parola Antonino Munzittu, sindaco di Decimoputzu, che ha ricordato “il ruolo importante del Cal nella costruzione dei processi decisionali. Da sempre i Comuni rivendicano un ruolo più diretto perché sono gli interlocutori più preparati davanti ai problemi quotidiani dei cittadini”. Munzittu ha parlato degli “elevatissimi costi idrici per l’agricoltura mentre l’acqua della diga di Bau pressiu viene buttata in mare perché l’impianto non è collaudato”.

Per Marco Pisanu (Siddi) “il grido d’allarme da lanciare è per lo spopolamento delle aree interne della Sardegna, baluardo di vivibilità e di qualità della vita. Chiediamo l’attivazione dell’Osservatorio delle aree interne per capire se è vero che il 50 per cento dei nostri giovani vorrebbe restare ed è invece costretto a emigrare”.

Il primo cittadino di Sorso, Fabrizio Demelas, che ha detto: “Per noi questi cinque minuti di intervento sono un’occasione ghiotta per denunciare il collasso dei bilanci dei Comuni e la mancanza di assistenza sanitaria che porta al rifiuto delle cure. Altro che diritto alla salute: i medici di medicina generale sono una specie in estinzione”. Demelas ha sollevato poi il problema della casa: “Poche risorse per l’edilizia residenziale pubblica, i Comuni possono fare molto poco su questo”.

Da Villacidro il primo cittadino, Federico Sollai, ha messo l’accento sul problema dei trasporti e dell’insularità oltre che sui trasporti interni e “sulle nostre strade abbandonate dalle Province che non funzionano da anni”. Sui servizi sanitari: “Troppi sardi, soprattutto anziani e pazienti oncologici, rinunciano alle cure mediche anche per la difficoltà dei collegamenti interni”.

Per la sindaca di Bonarcado, Annalisa Mele, “da una prima lettura della Finanziaria sono aumentate le risorse per i non autosufficienti, lo dico con vero piacere. E anche il programma “Ritornare a casa” e le dimissioni protette ma non c’è traccia di chi dovrebbe attuare queste misure”. Critica sulla decisione di inserire un quarto elicottero per l’elisoccorso della Sardegna: “Costi enormi in più ma non ci sarà una migliore risposta nell’emergenza perché non è stato fatto uno studio prima per capire quali saranno i benefici né se ce ne saranno”:

Da Loiri Porto San Paolo il sindaco Francesco Lai: “Il fondo unico è ormai fondamentale per noi”. Lai ha indicato i prelievi effettuati dallo Stato a carico dei Comuni sardi, come Arzachena che versa oltre 7 milioni di euro anno allo Stato. Non possiamo non chiedere un intervento della Regione entro il 31 ottobre, data ultima per stabilire con decreto i criteri di riparto in modo che siano equi”. (C.C.)

Francesco Ledda, Alà dei Sardi, ha ribadito i concetti espressi a favore del fondo unico («serve l’equiparazione delle retribuzione dei dipendenti comunali con quelle dei dipendenti della Regione») ed ha sollecitato l’emanazione delle linee guida da parte della Giunta per spendere le risorse già stanziate a favore dei comunali.

Il sindaco di Jerzu, Carlo Lai, ha rimarcato il ruolo dei Comuni nel sistema istituzionale («il Comune è la più importante delle istituzioni perché la più vicina alle persone») ed ha più volte, nel corso del suo intervento, fatto riferimento “ad un clima nuovo” in Consiglio regionale, ricordato quelle che – a suo giudizio – nel passato, hanno rappresentato legislature non propriamente positive per il sistema degli Enti Locali. Anche da Lai è arrivato però l’appello, perché siano incrementate, in misura strutturale, le risorse del fondo unico.

A parere del sindaco di Nuxis, Romeo Galleri, sono tre “i punti fondamentali” su cui la Regione deve dare risposte concrete: l’agricoltura («è il comparto che versa in gravi difficoltà»), il turismo («si può fare per dodici mesi l’anno»), l’industria («servono scelte chiare perché per almeno 15 anni rappresenterà un settore fondante l’economia sarda»).

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha auspicato un nuovo rapporto tra la Regione e i Comuni. «Sono i Comuni – ha affermato il primo cittadino del Capoluogo – che devono essere utilizzati per spendere le risorse e generare servizi con un’accelerazione della spesa». Zedda ha quindi preso spunto da un suo recente incontro con la consulta degli studenti per rilanciare il tema dei trasporti interni all’Isola («sono carenti e non soddisfano i bisogni più elementari dei nostri giovani») ed ha insistito con tono critico sull’allargamento della Città Metropolitana di Cagliari che è passata da 14 a 72 Comuni («molti di questi sarebbero meglio rappresentanti e amministrati dal buon funzionamento della Provincia del Sud»).

Il presidente della commissione Autonomia, Salvatore Corrias (Pd), ha ricordato i più recenti dati Istat per porre in luce il dramma dello spopolamento, i bassi indici di natalità e quelli alti della disoccupazione e dispersione scolastica, per meglio rappresentare le difficoltà dell’Isola ed in particolare delle aree interne e più periferiche.

«Serve una mutualità istituzionale tra Consiglio e Cal – ha dichiarato l’esponente dei democratici – per rimeditare la nostra specialità e attivare un percorso di visitazione dello Statuto».

Non è mancato il riferimento all’attività svolta in commissione per dare gambe al comparto unico, rendere strutturale l’incremento del fondo unico per gli Enti Locali e per riportare le elezioni di primo livello nelle province.

Il consigliere di Sf, Giuseppino Canu, ha concentrato il suo intervento sulla medicina territoriale e dunque sui disagi che patiscono le comunità a causa della carenza dei medici di base. «Senza l’assistenza primaria – ha detto l’esponente della maggioranza – si assisterà al collasso del sistema sanitario». Canu ha concluso con una critica ricolta al governo italiano per aver bloccato l’operatività degli Acot e con la previsione che per il futuro in Sardegna ci sarà necessità di professionisti dall’estero.

Il consigliere Alberto Urpi (S 20Venti) ha affermato che i Comuni avranno un sempre crescente ruolo anche alla luce della crisi che investe istituzioni e partiti, per auspicare piena e massima collaborazione tra Consiglio e Cal ed anche per invitare l’amministrazione regionale “a fare più sforzi verso il sistema degli Enti Locali”.

Il consigliere Diego Loi (Avs), ha parlato “di una nuova stagione” per il cal che “enfatizzi la collaborazione istituzionale così che il percorso di riforma delle autonomie locali possa finalmente trovare attuazione”. L’esponente della maggioranza ha espresso giudizi positivi “per i passi vanti fatti per il comparto unico” ed ha ipotizzato anche una “cessione della capacità assunzionale della Regione a favore dei Comuni”.

Il consigliere di Fi, Gianni Chessa, ha posto l’accento sulla concretezza nella spedita delle risorse («se è vero che ci sono più soldi di quanti ne servano, dalle parole dei sindaci sembra capire che abbiamo tanti soldi ma restano tanti problemi») ed ha invitato ad un maggiore ascolto dei Primi cittadini, soprattutto in fase di scrittura della legge finanziaria.

La consigliera di Sf, Paola Casula, ha insistito sulla collaborazione istituzionale: «Fiscalità, fondo unico, sanità territoriale, trasporto, lavoro, attività produttive, comparto unico, legge elettorale – ha detto - riguardano la vita delle persone e sono temi sui quali, oltre all’impegno e all’attenzione che poniamo con la finanziaria, devono vederci impegnati in una collaborazione attiva e non soltanto in forma di pareri sui provvedimenti di competenza».

Un augurio di buon lavoro al neoeletto presidente Ignazio Locci e a tutti i componenti del Cal è arrivato anche da Alessandro Solinas (M5S): «Mi trovo d’accordo con le tematiche trattate dai colleghi, temi che dovranno diventare materia di confronto tra il Consiglio regionale e gli enti locali. Abbiamo già avuto occasione di parlare di alcuni argomenti durante la discussione della manovra finanziaria in Commissione Bilancio: dall’incremento del Fondo Unico alla istituzione del Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti locali. I Comuni sono enti che devono essere dotati degli strumenti per creare sviluppo. C’è l’impegno da parte nostra perché ciò avvenga».

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha focalizzato il suo intervento su alcuni punti di particolare interesse per i Comuni. A partire dall’istituzione del Comparto Unico degli Enti locali. «Su questo punto tutte le forze politiche sono d’accordo. Vanno bene le risorse ma serve una macchina amministrativa che funzioni. Ci sono Comuni che sono rimasti senza dipendenti. O si risolve la questione del Comparto Unico o tutte le politiche di sviluppo si troveranno di fronte a un ostacolo insormontabile. L’auspicio è che veda la luce entro l’anno».

Agus ha poi parlato delle risorse del Fondo Unico: «C’è qualcosa che si sta incrinando – ha detto – i nostri Comuni sono i più bistrattati in Italia per le risorse del fondo di solidarietà nazionale. Solo la Lombardia è trattata peggio di noi. C’è qualcosa che stride. La Regione si sta sostituendo allo Stato per garantire funzioni fondamentali. Il rischio è che ci venga chiesto di farlo anche in futuro”.

Agus ha infine toccato la questione della rappresentanza degli Enti locali. «Siamo gli unici ad avere gli enti intermedi con una gestione commissariale. Siamo tutti favorevoli a un’elezione di primo livello, bisogna capire come arrivarci. Anche su questo versante è obbligatoria una riflessione insieme al Cal. A questo va accompagnata una revisione del sistema elettorale della Regione».

A nome della Giunta regionale è intervenuto il vicepresidente Giuseppe Meloni che, dopo aver rivolto gli auguri di buon lavoro al presidente e al Consiglio delle autonomie locali, è entrato nel merito delle questioni sollevate dai sindaci: «I Comuni, le Province e le Città Metropolitane sono il primo livello di governo che risponde alle esigenze di cittadini e imprese. Eppure continuano a indebolirsi, il futuro della Sardegna passa attraverso un potenziamento del governo dei territori. La pianificazione deve tener conto delle diverse specificità».

Meloni ha poi sottolineato l’esigenza di rafforzare la coesione territoriale. «Le città devono avere un ruolo guida nelle politiche di sviluppo, alle aree interne vanno garantite misure specifiche per contrastare lo spopolamento. Per la coesione territoriale è necessario che la Regione coordini le politiche di sviluppo con i fondi europei. I Comuni più piccoli hanno difficoltà a gestire le risorse disponibili, la Regione deve dare una mano».

L’assessore al Bilancio si è poi soffermato sulla manovra 2025/2027 che nei prossimi giorni sarà all’attenzione del Consiglio regionale: «E’ un atto politico di responsabilità. Per questo si è deciso di investire sulle fasce più deboli d’accordo con gli enti locali. Siamo in esercizio provvisorio e non va bene. Ci impegniamo a ripristinare le normali pratiche contabili».

Meloni ha poi rimarcato che l’86% delle entrate regionali proviene da risorse proprie. «Per il 2025 le entrate tributarie ammontano a 7,7 miliardi di euro. Risorse che devono essere gestite con oculatezza. Restano aperte due grandi questioni. La prima riguarda le compensazioni per l’insularità: i 100 milioni anno di acconto sono solo un primo riconoscimento da parte dello Stato per gli svantaggi dell’insularità. Bisogna combattere per renderli strutturali. C’è poi il tema degli accantonamenti: nel 2025 subiamo una decurtazione di circa un miliardo di euro. Questi tagli non sono accettabili perché limitano la nostra autonomia. Per questo abbiamo riaperto una vertenza con lo Stato. La Regione deve rinegoziare un riequilibrio equo. E’ necessario intraprendere un percorso condiviso, insieme alle autonomie locali, per ottenere ciò che ci spetta».

Il vicepresidente della Giunta ha infine confermato la volontà di approvare la manovra finanziaria in tempi rapidi: «Raccogliamo l’invito dei sindaci a procedere speditamente, in queste ore continueremo a cercare un’intesa con la minoranza per dare risposte alle sollecitazioni dei Comuni». Com

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