Cagliari, 11 Apr 2025 - Le tariffe statunitensi "danneggiano seriamente il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole e hanno un grave impatto sulla stabilità dell'ordine economico globale", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. Aggiungendo: "Questo è un atto palese che va contro la volontà del mondo e va contro il mondo intero".
"La causa degli Stati Uniti non ottiene il sostegno del popolo e finirà con un fallimento", ha anche dichiarato Jian, aggiungendo che la Cina non resterà a guardare e non lascerà che "i legittimi diritti e interessi del popolo cinese vengano violati".
La Cina "ha adottato e continuerà ad adottare contromisure risolute per salvaguardare la sua sovranità, la sicurezza e il suo sviluppo", ha detto il ministero del commercio di Pechino.
Il pazzo Trump ancora con minacce e ricatti. Questa volta nuovamente preso di mira il vicino Messico, dove governa una bravissima presidente e per niente intimorita dal sei volte bancarottiere americano.
Infatti, ieri, il presidente degli Stati Uniti, ha minacciato il Messico di "conseguenze sempre più gravi" sul commercio, a meno che non fornisca più acqua al Texas in base a un controverso trattato vecchio di decenni.
"Il Messico ha rubato l'acqua agli agricoltori del Texas" e "l'anno scorso l'unico zuccherificio del Texas ha chiuso" per mancanza d'acqua, ha scritto Trump sulla sua piattaforma social Truth.
Il presidente Usa ha affermato che il Messico sta violando un patto del 1944 che stabilisce la ripartizione delle acque dei fiumi Tijuana, Colorado e Bravo da Fort Quitman, in Texas, al Golfo del Messico, che gli Stati Uniti hanno ribattezzato Golfo d'America.
"Questo finisce adesso! Farò in modo che il Messico non violi i nostri trattati e non danneggi i nostri agricoltori texani", ha detto Trump sul suo social, Truth Social.
"Aumenteremo le tariffe e forse anche le sanzioni, finché il Messico non onorerà il trattato", ha scritto Trump.
Non si è fatta attendere la risposta della presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, la quale ha assicurato che il Messico ha rispettato la "disponibilità" nonostante la siccità. "Sono stati tre anni di siccità e, nella misura in cui l'acqua è disponibile, il Messico si è adeguato", ha osservato Sheinbaum.
Donald Trump ha detto che sui dazi tratterà con l'Unione europea "come un unico blocco" e non per singolo Paese. "Ci hanno trattato molto male ma sono stati intelligenti", ha aggiunto il presidente riferendosi al ritiro delle tariffe di ritorsione da parte di Bruxelles.
“La situazione evolve di giorno in giorno, quindi preferiamo affrontarla passo a passo. Non voglio fare ipotesi su cosa potrebbe o non potrebbe accadere tra 90 giorni: al momento, sono molto più preoccupato di cosa potrebbe succedere tra 90 minuti...” ha detto - non senza un filo di ironia - il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, rispondendo a una domanda sui possibili sviluppi legati ai dazi allo scadere della pausa di 90 giorni delle contromisure Ue appena decisa in risposta alle mosse di Trump.
"Accogliamo con favore la decisione dell'amministrazione statunitense di rinviare l'attuazione dei dazi. Ora dobbiamo usare questi 90 giorni con saggezza. Abbiamo bisogno di un buon accordo per i cittadini europei, per le aziende europee, e sosteniamo pienamente la Commissione europea nel suo sforzo di negoziare un accordo giusto e giusto".
Lo ha detto Andrzej Domanski, ministro delle finanze polacco, alla presidenza di turno dell'Ue, all'inizio dell'Ecofin informale a Varsavia.
"Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un'altissima volatilità sui mercati. Credo non si vedesse da quando è scoppiata la pandemia di Covid. Mercati azionari in calo, e contemporaneamente un crollo del petrolio greggio crollare. I rendimenti delle obbligazioni e dei titoli del Tesoro statunitensi sono in aumento. Crescono i timori per le prospettive dell'economia globale".
"La sospensione parziale dei dazi statunitensi per 90 giorni è un segnale e una porta aperta al negoziato. Ma questa pausa resta fragile", lo scrive il presidente francese Emmanuel Macron su X.
"Con la Commissione e nell'unità europea, il nostro obiettivo resta semplice: negoziare per eliminare queste tariffe ingiuste e ottenere un accordo equilibrato, senza asimmetrie. Insieme alla Commissione Ue dobbiamo essere forti: l'Europa deve continuare a lavorare su tutte le contromisure necessarie e mobilitare tutte le leve disponibili per proteggersi, anche per evitare che i flussi provenienti dai Paesi terzi perturbino il nostro mercato".
I leader dell'Unione europea stanno pianificando una visita in Cina a fine luglio per un summit con il presidente Xi Jinping, a conferma della volontà di Bruxelles di migliorare i rapporti a fronte delle rinnovate minacce tariffarie statunitensi sotto l'amministrazione di Donald Trump.
La Cina e l'Unione europea hanno concordato di negoziare sui dazi per i veicoli elettrici cinesi. Lo ha detto oggi il ministero del Commercio cinese, dando un resoconto di una videochiamata dell'altro ieri tra il ministro del Commercio cinese Wang Wentao e il commissario europeo per il commercio e la sicurezza economica Maros Sefcovic.
Citando cinque fonti, il South China Morning Post, ha riferito che, pur in assenza di date, l'incontro è destinato a violare il protocollo abituale delle relazioni bilaterali, in quanto segue l'ultimo vertice che si è tenuto in Cina, a dimostrazione dell'urgenza dell'Ue di discutere di commercio. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa hanno accettato di partecipare al summit di Pechino, ha precisato la testata di Hong Kong.
Il dollaro è in caduta libera sulle principale valute, attestandosi ai minimi dal 2024. Sulla valuta americana pesano le decisioni della Casa Bianca sui dazi e l'incertezza sull'andamento della crescita economica.
L'euro sale a 1,1282 sul biglietto verde, in aumento dello 0,8% e portandosi ai massimi da inizio 2022, dopo aver toccato anche 1,1376 nella notte. Sul dollaro si rafforzano anche la sterlina a 1,3015, in aumento dello 0,3%, e il franco svizzero a 1,2202, in crescita dello 0,6% ai massimi storici.
Comments are closed.