Oristano, 18 Apr 2025 - In un sorprendente sviluppo investigativo e grazie all’analisi di una traccia di sangue rinvenuta sulla scena del crimine, i Carabinieri della Stazione di Marrubiu, in collaborazione con i colleghi del Reparto Investigazioni Scientifiche di Cagliari, a distanza di ben 4 anni dal fatto, hanno identificato e segnalato alla Procura della Repubblica di Oristano una rom residente in provincia e già nota alle Forze dell’Ordine che, nel 2021, in concorso con altra della medesima etnia, aveva compiuto un furto in abitazione.
Nel mese di agosto 2021, un abitante di Marrubiu aveva denunciato ai Carabinieri del paese, il furto di circa 10.000 €, tra banconote di vario taglio e diversi monili in oro, commesso da ignoti all’interno della propria abitazione in località “Masongiu”. Pertanto, i militari, una volta acquisita la notizia, si sono recati subito presso l’abitazione per il sopralluogo e, giunti sul posto, si rendono conto che vicino alla porta finestra utilizzata dai ladri per guadagnare l’accesso, ci sono vari frammenti in vetro, uno dei quali presenta diverse tracce ematiche; altro sangue viene rinvenuto sulla tenda della finestra. Quindi i Carabinieri decidono di repertarle ed inviarle, previa autorizzazione della Procura della Repubblica, alla Sezione di biologia del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Cagliari.
In seguito, dalle analisi condotte sulle tracce ematiche presenti sui reperti, sono stati ottenuti due profili genetici ignoti e perciò sono stati inseriti nella Banca dati nazionale del Dna. Successivamente la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, ha comunicato che uno dei due profili trovava “concordanze positive” con quello di una donna di etnia rom residente in Sardegna e già nota alle Forze dell’ordine per analoghi reati. Poi nel mese di maggio del 2023 la donna, una volta identificata, venne segnalata alla Procura della Repubblica di Oristano poiché responsabile del furto in abitazione in città.
Il risultato di oggi, invece, è stato possibile grazie all’interconnessione tra la Banca Dati nazionale del Dna con quelle degli altri paesi membri Ue; infatti la traccia di sangue a suo tempo repertata, ha restituito un match positivo tra il profilo Dna estratto sulla scena del crimine di Marrubiu con quello repertato - ed inserito nella BD Dna francese - in occasione di due furti commessi oltralpe. Per tali episodi le autorità francesi avevano attribuito il profilo genetico ad un soggetto femminile anch’essa di etnia rom.
Quindi la presunta ladra è stata identificata grazie allo scambio informativo tra le Forze di polizia europee, facilitato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, è stata anch’essa segnalata all’Autorità Giudiziaria oristanese in quanto responsabile, in concorso con l’altra, di furto aggravato all’interno di abitazione.
Questo caso sottolinea – secondo i Carabinieri - l’importanza della cooperazione tra le diverse Forze di Polizia e l’efficacia delle moderne tecniche forensi nel risolvere crimini anche dopo un lungo periodo di tempo. Il consiglio ai cittadini è quello di denunciare sempre alle Forze di Polizia e di non inquinare mai la “scena del crimine” per permettere un accurato sopralluogo finalizzato all’identificazione degli autori del reato anche, come in questo caso, a distanza di anni. Tanto si comunica nel rispetto dei diritti delle persone indagate e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio.
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