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Morte di Papa Francesco, le esequie con le nuove norme da lui emanate: un rito più sobrio.

Città del Vaticano, 21 Apr 2025 - Il corpo di Papa Francesco verrà portato nella Cappella di Santa Marta dove sarà effettuata la constatazione di morte. Lo prevede l'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis approvata il 29 aprile 2024 dallo stesso Bergoglio e curata dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Sempre seguendo le norme per le esequie papali, la constatazione di morte dovrebbe avvenire in serata. 

I funerali di Papa Francesco e l'inumazione delle sue spoglie mortali saranno eseguite in Vaticano secondo il nuovo rito, più semplice e sobrio.

Tra le novità introdotte vi è la constatazione della morte non più nella camera del defunto ma nella cappella, la deposizione immediata dentro la bara, l'esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del Papa già dentro la bara aperta, l'eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere. 

Il libro liturgico viene presentato come nuova edizione del precedente, l'editio typica dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis approvata nel 1998 da san Giovanni Paolo II e pubblicata nel 2000, che è stata utilizzata nelle esequie dello stesso Pontefice nel 2005 e, con adattamenti, in quelle del Papa emerito Benedetto XVI nel 2023.

"Una seconda edizione si è resa necessaria - aveva spiegato ai media vaticani l'arcivescovo Diego Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie - anzitutto perché Papa Francesco ha chiesto, come dichiarato da lui stesso in diverse occasioni, di semplificare e adattare alcuni riti in modo che la celebrazione delle esequie del Vescovo di Roma esprimesse meglio la fede della Chiesa in Cristo Risorto… Il rito rinnovato, inoltre, doveva evidenziare ancora di più che le esequie del Romano Pontefice sono quelle di un pastore e discepolo di Cristo e non di un potente di questo mondo".

L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, avvalendosi di diversi esperti, ha dunque provveduto a una revisione approfondita dell'intero libro, ed è poi intervenuto sul lessico, sui testi liturgici e sui singoli riti, adeguando l'intero rituale alla nuova Costituzione "Prædicate Evangelium" del marzo 2022 la quale, pur mantenendo in vigore l'ufficio del Camerlengo, abolisce la Camera Apostolica. 

Sono state mantenute, invece, le tre "stazioni" classiche, quella nella casa del defunto, quella nella Basilica Vaticana e al luogo della sepoltura. "Tuttavia - ha spiegato ancora l'arcivescovo Ravelli - la struttura interna delle stazioni e dei testi è stata rivista alla luce dell'esperienza maturata con le esequie di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, dell'attuale sensibilità teologica ed ecclesiale e dei libri liturgici recentemente rinnovati". 

Tra le novità più rilevanti, sottolineate dallo stesso Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, la semplificazione dei titoli pontifici: è stata ripresa la terminologia usata nella terza edizione del Missale Romanum (2008), cioè gli appellativi di Papa, di Episcopus e di Pastor, mentre nelle premesse generali e nelle rubriche si è optato per l'espressione Romanus Pontifex, in conformità al titolo del libro liturgico. 

Nella traduzione italiana è stato ripreso il lessico usato nella seconda edizione del Rito delle Esequie (2010) a cura della Conferenza Episcopale Italiana, a partire dalla quale è stata aggiornata gran parte della terminologia nella versione italiana del Rito, per esempio preferendo il termine feretro per indicare il corpo già chiuso nella bara. 

"La struttura del nuovo Ordo - ha aggiunto il Maestro delle Celebrazioni papali - è stata semplificata rivedendo o eliminando diversi elementi rituali difficili da coordinare o ritenuti ormai inadeguati. Inoltre ogni sequenza rituale è stata resa più chiara e precisa, così come sono state definite meglio le competenze e i ruoli di coloro che sono coinvolti nella preparazione e nello svolgimento dei riti".

Come detto la prima stazione "nella casa del defunto", prevede le novità della constatazione della morte nella sua cappella privata, anziché nella camera, e la deposizione della salma nell'unica bara di legno e in quella interna di zinco, prima di essere traslato in Basilica. 

È stata eliminata, quindi, la prima traslazione nel Palazzo Apostolico. Sono stati poi meglio precisati alcuni passaggi rimodulando anche la seconda stazione: poiché la deposizione nella bara è già avvenuta dopo la constatazione della morte, la sera prima della Messa esequiale si procede alla sua chiusura. 

La seconda stazione "nella Basilica Vaticana" considera un'unica traslazione in San Pietro, la chiusura della bara e la Messa esequiale. Nella Basilica Vaticana il corpo del Papa defunto è esposto direttamente nella bara e "non più su un alto cataletto", inoltre, in conformità con quanto stabilisce il Caeremoniale Episcoporum per le esequie del vescovo diocesano, durante questa esposizione non sarà posto accanto alla bara il pastorale papale. Infine, la terza stazione "nel luogo della sepoltura" include la traslazione del feretro al sepolcro e la tumulazione. 

"Questa stazione - ha spiegato ancora Ravelli - ha subito un significativo snellimento a causa dell'eliminazione della deposizione e chiusura della bara di cipresso in una seconda di piombo e in una terza di rovere o di altro legno". Un altro elemento di novità consiste nell'introduzione delle indicazioni necessarie per l'eventuale sepoltura in un luogo diverso dalla Basilica Vaticana. La nuova edizione dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis è stata sottoposta a una revisione approfondita anche per quanto riguarda i testi per lasciare maggiore libertà nella scelta del repertorio da eseguire. 

Tra l'altro sono state aggiornate le Litanie dei Santi, cantate durante i riti delle esequie in due occasioni: mentre il corpo del Papa viene traslato in Basilica, nella forma più lunga, e durante la tradizionale supplica della Chiesa di Roma, al termine della Messa esequiale, per la quale è stata scelta la forma breve.

Un quarto e ultimo capitolo del libro liturgico è dedicato alle disposizioni per i cosiddetti "novendiali", le Messe in suffragio del Papa defunto celebrate per nove giorni consecutivi a partire dalla Messa esequiale che sono state snellite e semplificate. 

Nel rituale sono riportati quattro - e non più tre - formulari di preghiere a scelta, in quanto sono stati ripresi tutti quelli offerti dal Missale Romanum per il Papa defunto e quello per il vescovo diocesano defunto. A differenza dell'edizione precedente, vengono omessi i testi del Lezionario, di cui si offrono invece soltanto le indicazioni bibliche.

Un altro elemento di novità consiste nell'introduzione delle indicazioni necessarie per la sepoltura in un luogo diverso dalla Basilica Vaticana. È la terza stazione e include la traslazione del feretro al sepolcro e la tumulazione. Per volere di Francesco la salma imbalsamata sarà nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

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