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Intitolazione del piazzale antistante il Comando Stazione Carabinieri di Monserrato alla memoria del Maresciallo dell’Arma Paolo Mero.

Monserrato (Ca), 28 Apr 2025 - Il 30 aprile prossimo, alle ore 10:30, alla presenza delle autorità militari e civili, si terrà la cerimonia di intitolazione del piazzale antistante il Comando Stazione Carabinieri di Monserrato al Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Paolo Mero.

L’evento vuole celebrare non soltanto il profondo legame tra l’Arma e la comunità monserratina, ma anche la storia di un uomo che di questa terra fu figlio orgoglioso e autentico ambasciatore.

La scelta di intitolargli lo spazio davanti alla Stazione dei Carabinieri suggella dunque un’affinità che travalica il ricordo individuale, divenendo simbolo di appartenenza e responsabilità condivisa.

Chi era il Maresciallo Paolo Mero - Nato a Monserrato il 4 maggio 1959, Paolo Mero si arruolò nell’Arma nel 1978 dopo aver frequentato la Scuola Allievi Carabinieri di Roma e il II Battaglione di Iglesias. I primi anni di servizio lo videro operare nelle Stazioni di Marrubiu, Riola Sardo e Serramanna, dove affinò le proprie competenze investigative e instaurò un saldo rapporto di fiducia con la cittadinanza. Nel 1988 assunse il comando della Stazione di Samassi distinguendosi per professionalità, spirito d’iniziativa e profonda umanità, qualità che gli valsero numerosi attestati di stima sia da parte dei superiori sia dell’amministrazione locale. Dal 1997 diresse la Stazione di Assemini: sotto la sua guida il reparto ottenne l’Encomio semplice collettivo come miglior presidio operativo della Sardegna, grazie a una capillare azione preventiva e alla costante presenza sul territorio, in particolare a tutela dei più giovani mediante incontri nelle scuole e progetti di educazione alla legalità. Durante la devastante alluvione del 1999 si pose in prima linea, fornendo ogni supporto alle famiglie colpite.

Il Maresciallo Mero si è spento prematuramente il 17 gennaio 2000, a soli 40 anni, colpito da un improvviso arresto cardiaco, lasciando la moglie Anna Elena Cassa, i figli Stefano e Serena e un lascito di servizio e dedizione che continua a ispirare colleghi e cittadini.

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