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Canada, nonostante le forti intromissioni di Trump a urne aperte vincono i Liberali di Mark Carney: “Non dimenticheremo tradimento Usa”.

Cagliari, 29 Apr 2025 - I liberali del primo ministro Mark Carney hanno vinto le elezioni canadesi, secondo le proiezioni di diversi media, dando al partito un altro mandato al potere dopo una campagna condizionata dalle minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'emittente pubblica CBC e CTV News hanno previsto che i liberali formeranno il prossimo governo del Canada, anche se non e' ancora chiaro se avranno la maggioranza in Parlamento. 

Il calcolo dei voti che si stanno scrutinando, quelli che vengono chiamati voti “di pietra” al momento vede i Liberali al 42,7%, i Conservatori al 41,6%, il New Democratic Party al 5,3% e il Bloc Quebecois al 8,1%.  Al momento sono stati assegnati 244 seggi su 343 - 109 sono andati ai Liberali e 115 ai Conservatori. Le percentuali rimanenti sono distribuite fra gli altri 17 partiti che si presentano alle elezioni e al momento solo il Bloc Quebecois ha ottenuto 19 seggi e il New democratic party 1.

L'andamento del voto per i distretti in cui si sta effettuando lo scrutinio vede però in vantaggio i liberali con 157 seggi contro i 148 dei conservatori. Il Bloc Quebecois 24 ed il New Democratic Party 10 e i Verdi con 2 seggi

Sono 343 seggi da rinnovare, quelli della Camera canadese. Come negli Stati Uniti, per via della grande estensione del Canada in alcuni territori il voto si è concluso ma gli ultimi seggi - quelli della costa ovest- chiuderanno alle 6 del mattino, ora italiana. 

I canadesi decidono se prolungare il decennio di potere del Partito Liberale scegliendo come nuovo premier Mark Carney o passare il potere ai Conservatori e al loro leader populista Pierre Poilievre.

Ma queste elezioni sono anche una sorta di referendum su qualcuno che non è nemmeno canadese: Donald Trump. 

Il presidente degli Stati Uniti ha preso in giro i canadesi il giorno delle elezioni con un post sui social media in cui suggeriva di essere, nei fatti, sulla scheda elettorale e ripeteva che il Canada dovrebbe diventare il 51° stato, sostenendo - erroneamente - che gli Stati Uniti sovvenzionano il Canada. "Non ha senso se il Canada non è uno stato!", ha scritto Trump.

Pierre Poilievre, criticato per non aver preso una posizione più ferma contro Trump, ha risposto con un post a sua volta: "Presidente Trump, resti fuori dalle nostre elezioni. Le uniche persone che decideranno il futuro del Canada sono i canadesi alle urne". E poi: "Il Canada sarà sempre orgoglioso, sovrano e indipendente e non saremo mai il 51° stato". 

Finché Trump non ha vinto il secondo mandato e ha iniziato a minacciare l'economia e la sovranità del Canada, i liberali sembravano destinati alla sconfitta. La truculenza di Trump ha fatto infuriare molti canadesi, spingendoli a cancellare le vacanze negli Stati Uniti, a rifiutarsi di acquistare beni americani e forse persino a votare in anticipo.

E sembra avere spinto anche un numero record di 7,3 milioni di canadesi a votare con il voto postale, prima del giorno delle elezioni. Gli attacchi di Trump hanno messo Poilievre e il suo Partito Conservatore in difficoltà, dopo che mesi fa sembravano destinati a una facile vittoria, e hanno portato a un'ondata di nazionalismo che ha aiutato i Liberali a ribaltare la narrazione elettorale. "Gli americani vogliono distruggerci per poterci possedere", ha detto il leader dei liberali Mark Carney.

Poilievre si è recato alle urne mano nella mano con la moglie. "Andate a votare", ha detto. Poilievre sperava di trasformare le elezioni in un referendum sull'ex primo ministro Justin Trudeau, la cui popolarità era calata verso la fine del suo decennio di guida del governo a causa dell'aumento dei prezzi di cibo e case e dell'aumento dell'immigrazione.

Poi Trump è diventato il tema dominante - e le affinità di Poilievre con il presidente Usa potrebbero costargli caro.

La politica estera non dominava così tanto un'elezione canadese dal 1988, quando, ironia della sorte, il libero scambio con gli Stati Uniti era la questione prevalente. 

Il Canada sta affrontando da tempo una crisi rappresentata dall'aumento del costo della vita. Oltre il 75% delle sue esportazioni è destinato agli Stati Uniti, quindi la minaccia di Trump di imporre dazi doganali e il suo desiderio di convincere le case automobilistiche nordamericane a spostare la produzione canadese potrebbero danneggiare gravemente l'economia canadese.

Sia Carney che Poilievre hanno affermato che, se eletti, avrebbero accelerato la rinegoziazione di un accordo di libero scambio tra Canada e Stati Uniti, nel tentativo di porre fine all'incertezza che sta danneggiando entrambe le economie. Carney ha una notevole esperienza nella gestione delle crisi economiche, avendo guidato la banca centrale canadese e diventando in seguito il primo cittadino non britannico a guidare la Banca d'Inghilterra. 

Trump ha ridimensionato il suo discorso sul fatto che il Canada diventasse il 51° stato durante la campagna elettorale fino alla scorsa settimana, quando ha affermato che il Canada "cesserebbe di esistere come paese" se gli Stati Uniti smettessero di acquistare i suoi beni. Ha anche affermato di non stare solo prendendo in giro il Canada quando afferma che dovrebbe diventare uno stato. In risposta alle minacce alla sovranità canadese, Carney ha chiesto agli elettori di dargli un mandato forte per affrontare Trump. 

"Il presidente Trump ha delle idee ossessive, e questa è una di queste", ha detto Carney a proposito della sua minaccia di annessione. "Non è uno scherzo. È il suo fortissimo desiderio di far sì che ciò accada. È uno dei motivi per cui questa crisi è così grave". 

Il leader conservatore canadese Pierre Poilievre ha promesso di collaborare con il governo liberale per contrastare la guerra commerciale e le minacce di annessione del presidente statunitense Donald Trump, dopo che le proiezioni hanno attribuito la vittoria al partito di Mark Carney ."Metteremo sempre il Canada al primo posto", ha detto ai sostenitori, aggiungendo: "I conservatori collaboreranno con il primo ministro e tutti i partiti con l'obiettivo comune di difendere gli interessi del Canada e ottenere un nuovo accordo commerciale che ci lasci alle spalle questi dazi, proteggendo al contempo la nostra sovranità". 

Parlando ai suoi sostenitori a Ottawa dopo la vittoria delle elezioni, il primo ministro canadese Mark Carney ha affermato che il suo Paese non dovrà mai dimenticare il "tradimento" americano. "Il nostro vecchio rapporto con gli Stati Uniti è finito" - ha detto - perché "il presidente Trump sta cercando di spezzarci per possederci", ha dichiarato, invitando il Paese a unirsi nei "difficili mesi a venire che richiederanno sacrifici".

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