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Consiglio Sardegna – Approvato il Rendiconto della gestione del Consiglio regionale della Sardegna per 2024. Approvata legge su ““Disposizioni per la riapertura dei termini per l’accertamento della volontà dei territori interessati e differimento del termine per l’elezione degli organi provinciali e delle città metropolitane”. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

Cagliari 29 Apr 2025 – La seduta del Consiglio regionale della Sardegna è stata aperta questa mattina dal presidente Piero Comandini che dopo le formalità di rito ha annunciato la discussione del “Rendiconto della gestione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2024 (Doc N 16)”.

Il primo ad intervenire sull’ordine dei lavori è stato il consigliere Alessandro Sorgia (Misto-Lega) che evidenziando l’assenza dei rappresentanti della Giunta ed ha chiesto quindi una sospensione dei lavori. Il capogruppo Angelo Cocciu (Fi) si è unito alla richiesta di sospensione ed ha chiesto la convocazione della conferenza dei capigruppo.

Il presidente del Consiglio ha invitato il consigliere questore anziano, Lorenzo Cozzolino (Oc), ad illustrare il rendiconto del consiglio regionale, preannunciando la riunione della capigruppo al termine dell’approvazione del documento.

Il consigliere questore ha quindi illustrato le voci principali del rendiconto 2024, partendo dalle risorse disponibili che derivano dal cosiddetto contributo ordinario al funzionamento (76 milioni dal bilancio regionale) a cui si aggiungono quelle provenienti per le cosiddette funzioni delegate (119.000 dall’Agicom). Le entrate accertate ammontano a 98.614.000, le riscossioni a 92.000.000 mentre i residui attivi sono pari a 6.250.000. Il totale delle spese è di 74.286.000, quello dei pagamenti supera i 73 milioni e i residui passivi sono 6.912.000. 

Tra le principali voci di spesa, quelle per i vitalizi (14.792.000 al lordo delle imposte) che segnano, rispetto al 2023, un decremento di 114.258 e le indennità consiliari, compresi i rimborsi, 78.540.000.

Il consigliere Cozzolino ha quindi ricordato il dettato della legge 9/2014 n. 2 che ha ridotto il trattamento economico per i consiglieri in carica che risulta così composta: 6.600.000 lordo mensile e 3.850.000 euro di rimborso forfettario. L’indennità aggiuntiva per la carica di presidente del Consiglio e della Regione è pari a 2.500 euro mensile lorda e quella per i consiglieri che fanno parte della Giunta regionale è pari a 1.200 euro, mentre non sono previste indennità aggiuntive per qualunque altro tipo di carica ricoperto dai consiglieri e dalle consigliere regionale.

La spesa per il personale consiliare ammonta a 7.545.000 euro mentre per il personale assegnato ai gruppi la spesa e di 1.787.163.

Posto in votazione il documento è stato approvato ed il presidente ha sospeso i lavori e convocato la riunione della capigruppo.

Alla ripresa, è stata posta in discussione la Proposta di legge n. 82 (Deriu-Cozzolino) “Disposizioni per la riapertura dei termini per l’accertamento della volontà dei territori interessati e differimento del termine per l’elezione degli organi provinciali e delle città metropolitane” ed è stata concessa la parola per l’illustrazione al presidente della I^ commissione, Salvatore Corrias (Pd), che ha ripercorso l’iter del provvedimento, evidenziando l’opportunità di una riapertura dei termini per lo svolgimento dei referendum in quei centri che vogliono esercitare il distacco da una provincia ad un’altra. L’esponente della maggioranza ha escluso che l’iniziativa legislativa prenda le mosse da una presunta volontà di prorogare i commissari degli enti intermedi, quanto dal voler garantire alle comunità interessate di esprimersi, dando gambe alle norme sulla riorganizzazione degli enti locali, approvate nella passata legislatura.

Il consigliere di Sardegna 20Venti, Stefano Tunis, ha invece fatto esplicito riferimento alla proroga dei commissari nelle province (nominati nella legislatura in corso) ed ha affermato: «Questa stagione deve finire e ci auguriamo che sia l’ultimo momento di procrastinazione dei commissari negli enti intermedi e se questa norma sarà ancora tollerabile dagli enti e dalle istituzioni preposte a vagliarne la legittimità, l’auspicio è che sia per l’ultima volta».

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’intervento del consigliere di FdI, Fausto Piga, che ha ribadito il suo favore per l’operatività delle Province e ha attribuito all’attuale maggioranza la responsabilità dei ritardi sul ripristino degli enti intermedi. «Con questa proposta di legge – ha affermato l’esponente della minoranza – chiedete una differimento dei termini per l’indizione dei referendum perché arrivate ancora una volta in ritardo e così prorogate ancora i commissari». (A.M.)

Franco Mula (Fratelli d’Italia) ha detto che nella passata legislatura c’era stata la volontà di rimettere in piedi le province. Mula ha affermato di essere sempre stato contrario all’Unione dei comuni che non funziona nella maggior parte dei casi. L’Unione dei comuni funziona a gettone – ha aggiunto -  non c’è una strategia comune. Le province invece possono avere un ruolo determinante quindi devono ripartire. Il rischio - ha concluso - è che ci stiamo esponendo all’ennesima proroga impugnabile dal Governo. Saremo esposti a un ricorso, è palese.

Per Francesca Masala (Fratelli d’Italia) l’unico obiettivo di questa legge è prendere tempo, rinviare, non scegliere. Si preferisce rimandare il momento in cui le comunità locali potranno essere elette democraticamente. Per anni abbiamo assistito – ha detto - a uno svuotamento delle province. Oggi si sceglie di non scegliere e si condannano i territori a non avere una rappresentanza reale. Noi non possiamo accettare questa ennesima dilazione. Annuncio voto contrario a questa proposta di legge e invito il Consiglio a riflettere.

Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia) ha sottolineato che le province sono enti intermedi molto importanti. Questa Proposta di legge però non è altro che il rinvio dei commissari perché questa maggioranza ha a cuore l’unico obiettivo di mantenere il potere all’interno delle province e delle Asl. L’elezione di secondo grado non riporta una vera democrazia, ma oggi non si può pensare a una elezione di primo grado perché non è competenza di questo Consiglio.

Chiusa la discussione generale stato votato il passaggio agli articoli.

Sull’articolo 1 (Riapertura dei termini per l’accertamento della volontà dei territori interessati) è intervenuto Antonello Peru (Sardegna al Centro20venti) che ha detto di avere perplessità sul provvedimento in discussione perché è a rischio impugnazione.  Roberto Deriu (PD) ha chiarito che questa legge è un rinvio che ha un contenuto tecnico: “E’ necessario prorogare i commissari fino al referendum”. Deriu ha aggiunto che contro le province c’è un preconcetto di fondo. Oggi con immensa fatica vogliamo ripristinarle. Vogliamo ricostruire la legalità costituzionale. Salvatore Corrias (Pd) ha rimandato al mittente le accuse fatte alla maggioranza e alla giunta di voler fare “proroghe perpetue”.

Approvati gli articoli 1, 1 bis, l’emendamento 1 all’articolo 2 “al comma 1 dell’articolo 2 la parola ottobre è sostituita dalla parola luglio” (con il parere favorevole di commissione e giunta) ,  gli articoli 2,  3, 4 5 e 6.  La legge è stata approvata.  Presenti 44, votanti 39, sì 24, no 15, 5 astenuti.  (R.R.)

Il presidente ha poi aperto la discussione sulla proposta di legge n. 96, sottoscritta da tutti i Gruppi, “Modifiche alla legge regionale 18 gennaio 2019, n. 5 (Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia)”. Il primo firmatario, Fausto Piga (FdI), ha illustrato la proposta di legge e ha affermato che, grazie al buonsenso di tutti, si è arrivati a un punto di incontro tra maggioranza e minoranza. Piga ha sottolineato che esistono posizioni differenti, ma che il compito dei consiglieri, a prescindere dall’appartenenza politica, sia quello di migliorare la vita delle persone. Il primo firmatario ha ringraziato tutti i capigruppo che hanno accolto la richiesta di portare in aula la Pl 96 con l’articolo 102 del Regolamento, che ha consentito di inserire il testo all’ordine del giorno. Piga ha parlato di un intervento che ricrea serenità e certezza, grazie al rinvio al 2026 della rendicontazione da parte dei beneficiari dell’indennità regionale. In quest’anno la maggioranza e la Giunta potranno apportare le modifiche, ma ha chiesto che le nuove norme e le linee di indirizzo siano chiare sia per gli uffici sia per i cittadini, auspicando anche il coinvolgimento delle associazioni dei malati. Piga ha ricordato che la Sardegna è la prima regione d’Italia ad aver riconosciuto un sussidio ai malati di fibromialgia, “una malattia invisibile”. Lorenzo Cozzolino (Pd) si è detto contrario alla modifica della legge del 2019, già modificata dalla maggioranza nel 2024, perché sono necessarie regole chiare, tra cui la definizione dello specialista che può diagnosticare la malattia. Per Alessandro Sorgia (Misto) si tratta di una legge molto importante per migliaia di cittadini affetti da una malattia invisibile. Il consigliere di minoranza ha affermato che si tratta di una proposta di legge che ristabilisce il buonsenso, un atto di giustizia per i cittadini malati. Antonello Peru (capogruppo di Sardegna al Centro 20Venti) ha annunciato di voler aggiungere la firma del suo gruppo alla proposta di legge, ricordando che in Conferenza dei capigruppo è stato preso l’impegno di calendarizzare in Quinta commissione il provvedimento sulle comunità energetiche e di istituire la Commissione speciale. L’Aula ha quindi approvato la proposta di legge n. 96 con 43 voti favorevoli e un astenuto. Il presidente Comandni ha chiuso la seduta. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio. Agenti del Commissariato di P.S. di Alghero arrestano tre spagnoli per detenzione ai fini di spaccio di sostanze illecite. Com

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